50° Nauticsud, non solo (tante) barche di Sergio Troise il 29 Mar 2024 Un anniversario importante che Afina ha degnamente festeggiato organizzando una mostra ricca e articolata ma, soprattutto, ospitando gli Stati Generali della nautica da diporto che, grazie alla partecipazione delle massime autorità politiche, hanno acceso i riflettori sui temi cruciali per il futuro del settore a livello nazionale e internazionale. Sommario Barche a motoreIl panorama delle imbarcazioniLe novitàI GommoniI Gozzi MotoriStati generali del diportoI premiati dei Nauticsud Award Barche a motore La 50a edizione del Nauticsud, andata in scena a Napoli dal 10 al 18 febbraio negli spazi all’aperto e al chiuso della Mostra d’Oltremare, ha riscoperto gli yacht da sogno come l’Itama 82 RS (nave ammiraglia del salone) e il Riva Rivale. Riva Rivale – Nautica Casarola Non imbarcazioni fresche di varo, ma sicuramente gioielli di un Made in Italy di qualità capace di conquistare una scena per il resto dominata, come tradizione del salone napoletano, da gommoni, gozzi e natanti in vetroresina. Circa 600 sono state le unità esposte, molte già viste tra Cannes, Genova e Düsseldorf, ma molte altre presentate in anteprima assoluta a Napoli, città che può vantare numeri record in materia di produzioni nautiche, e non per caso è sede dell’Afina, l’Associazione Filiera Italiana della Nautica che organizza questo salone giunto al mezzo secolo di vita. Un traguardo importante, celebrato purtroppo con qualche defezione (sono venuti meno, nel salone di casa, nomi di prestigio del Made in Campania come Fiart, Gagliotta, EVO Yacht, MV Marine, i due rami della famiglia Aprea), ma con il merito di aver allestito comunque un’esposizione di buon livello, impreziosita tra l’altro da eventi collaterali di prestigio, come gli Stati Generali della Nautica (di cui leggete a parte). Cayman 540 WA Il panorama delle imbarcazioni I natanti attorno ai 10 metri, come detto, hanno dominato la scena, ma non sono mancate presenze interessanti tra le barche di dimensioni maggiori. Itama e Riva a parte, vale la pena ricordare la partecipazione di Cayman, con il walkaround di 17 metri Cayman 540 WA, che dopo l’anteprima del settembre scorso a Genova è stato leggermente aggiornato negli allestimenti (6 posti letto più alloggio marinaio) e nel corso dell’anno verrà proposto anche con l’opzione fuoribordo, affidata a 3 Mercury da 600 HP, in alternativa agli entrobordo Volvo Penta IPS 600 o 800 con potenze da 440 o 625 HP. Le novità Novità interessanti sono state annunciate anche nello stand di Rio Yacht, dove sono stati esposti i già noti Daytona 50 e Paranà 38, ma è stato anticipato che è ormai quasi pronto il primo esemplare della nuova gamma Le Mans (uno yacht di 50 piedi acquistato da un armatore napoletano) cui farà seguito un “fratello minore” di 45 piedi che si distinguerà per l’allestimento meno mediterraneo e più adatto alla navigazione nei mari del Nord. Axopar 45 Sun-Top A proposito di mari del Nord, al Nauticsud hanno conquistato la scena le barche finlandesi (ma costruite in Polonia) di Axopar (in particolare il 45 Sun-Top in allestimento Brabus) e le più piccole Saxdor 320 e 270, natanti di 10,5 e 8,5 metri dichiaratamente proposti come “alternativi ai gommoni”. Saxdor 270 In questa fascia media hanno recitato un ruolo importante anche le proposte di De Antonio (in particolare con il nuovo D32), Cranchi e Bavaria. De Antonio D32 – Nautica Fusaro Di rilievo gli stand di Invictus, presente con l’intera gamma, impreziosita dalle versioni speciali Capoforte di recente firmate da Christian Grande. Invictus e Capoforte Presente anche il distributore Italiamare, che ha messo in mostra le più recenti novità dei marchi rappresentati, in testa il nuovo Jeanneau DB Yacht 37, le Serie 2 del Merry Fischer 895 Jeanneau Merry Fisher 895 e del Cap Camarat 9, oltre ai meno recenti Merry Fischer 10,95, Prestige 420 e Wellcraft 355. Tra le tante proposte del Made in Campania se ne sono viste due decisamente particolari, entrambe firmate da Giuseppe Cimino, ingegnere navale affermatosi nel secolo scorso con il marchio Conam (oggi in letargo). Echo America 35 Una è l’America 35 del giovane cantiere Echo, una sorta di reinterpretazione in chiave moderna dell’omonima barca degli anni ‘80, che dopo le passerelle nei saloni di Cannes, Genova e Salerno ha debuttato anche “in casa” suscitando molte attenzioni per l’eleganza dello stile e la razionale disposizione degli spazi esterni e interni. Nell’occasione è stato anticipato che la barca, omologata come natante, verrà sottoposta ad alcune lievi modifiche nella zona di poppa per consentire l’impiego di motori fuoribordo più potenti (2 Mercury da 400 HP), in grado di assicurare velocità dell’ordine di 45 nodi. All’esterno verrà utilizzato inoltre un parabrezza di cristallo in sostituzione di quello in plexiglass, mentre per gli interni sono state studiate modifiche mirate a guadagnare ulteriore spazio. Excellence Yacht 41 Sportfly XL L’altra barca progettata da Cimino (fatta salva la seduta all’aperto allestita a poppa) che ha conquistato la scena del Nauticsud è il 41 Sportfly XL di Excellence Italian Yacht, prima imbarcazione al mondo di 13,14×4,48 metri omologata come natante e in grado di offrire un’abitabilità mai vista su una barca di queste dimensioni. Costruita a Villa Literno (Caserta) non è una novità dell’ultim’ora (il progetto risale al 2022 e Nautica ne ha già parlato), ma è stata aggiornata in alcuni dettagli importanti, che ne fanno un unicum finora inimitato: negli spazi obbligati di un natante sono state ricavate infatti tre cabine doppie per 6 posti letto, più due posti nella dinette trasformabile e un alloggio marinaio con servizio incluso. Totale, 9 posti letto! Stupefacente lo spazio disponibile sul fly e sulla prua, e tutto da scoprire l’optional della vasca idromassaggio (o l’area living) da allestire all’interno della prua in sostituzione dell’alloggio marinaio. La motorizzazione è affidata a due Volvo Penta da 320 HP o, a richiesta, da 380 o 440 HP. Il prezzo di listino è di 468.000 euro più IVA. Ma attenzione: ai visitatori del Nauticsud è stato illustrato anche un piano d’acquisto alternativo, ovvero la possibilità di cavarsela con soli 120.000 euro, firmando un contratto di acquisto per una multiproprietà tra quattro armatori, gestita dal cantiere. Italyure 35 Classic Tra i produttori locali ha recitato un ruolo importante anche Italyure, cantiere di Torre Annunziata che accanto al già noto 38 proposto nelle motorizzazioni in linea d’asse o piede poppiero ha presentato anche l’ultima nata 35 Classic, barca di 10,8 metri al debutto in casa con una originale livrea multicolor (realizzata con il wrapping), proposta con motorizzazione sia entrobordo sia fuoribordo. Nell’occasione è stato annunciato che entro luglio sarà varata la nuova ammiraglia del cantiere, l’Italyure 50, yacht planante per il quale sarà possibile scegliere tra sistemi di propulsione Volvo Penta IPS o in linea d’asse e, forse, anche fuoribordo. Su dimensioni inferiori (9,67 metri) si è fatta apprezzare anche l’Atlante Z340, open in vtr pure presentato a settembre scorso a Genova e ora esibito nel salone di casa con l’ambizione di conquistare quella parte del mercato non legata indissolubilmente ai gommoni. In una elegante livrea grigia, l’Atlante ha fatto bella mostra di sé nello stand di Nautica Mediterranea, brand guidato da Ugo Lanzetta (noto distributore Suzuki) da qualche tempo cimentatosi anche nella costruzione di questa unità dalle linee e dai contenuti interessanti, impreziositi da alcune chicche come il divanetto e la chaise-long sulla prua. La motorizzazione può essere affidata a due fuoribordo da 250 o anche 350 HP, e con i Suzuki più potenti (proposti in package) la barca può raggiungere la velocità massima di 53 nodi e navigare a 26/27 nodi di crociera, limitando i consumi tra i 56 e i 57 litri/ora. Su misure simili (9,97 metri) il Miami 30, walkaround sportivo realizzato a Mondragone nel cantiere della famiglia Montone. È una barca che esalta eleganza e sportività, senza trascurare l’abitabilità: sottocoperta sono previsti 2+2 posti letto, serviti da un bagno ad altezza d’uomo, mentre la motorizzazione può spingersi fino a potenze di oltre 1000 HP, con tre fuoribordo da 350, in alternativa a soluzioni meno impegnative (due motori da 350). Su un livello inferiore per dimensioni e per potenze utilizzabili, ma elevato per qualità dello stile e della costruzione, si è fatto apprezzare, sotto i riflettori del Nauticsud, il Lipari 31 di Lilybaeum Yacht, cantiere siciliano rappresentato dalla NYS (Naples Yachts Service) di Agostino Branchizio, stesso rappresentante per la Campania di Riva, in forza di un accordo con Nautica Casarola. È un open di 8 metri motorizzabile con uno o due fuoribordo (fino a una potenza massima di 800 HP), in grado di distinguersi per l’eleganza e la razionalità degli spazi vivibili all’aperto, oltre che per alcuni plus come il grande gavone di poppa, il T-Top sulla postazione di guida e la disposizione degli spazi a prua. Interessante anche per il rapporto qualità-prezzo (viene proposto a 59.700 euro, più IVA e più motore) è stato già gratificato di premi per il design a Genova e a Düsseldorf. Entro giugno sarà affiancato dal Lybaeum 31 (9,5 metri) che offrirà anche due posti letto. Saver 870 Cabin – Barracuda Tra le novità in mostra al Nauticsud si sono fatti apprezzare anche il Saver 870 Cabin esposto da Barracuda Marine e le numerose offerte dagli operatori locali Giupex, Sea Prop e Nautica Cesare. È arrivato invece da Piacenza il Pleasure 585 del cantiere Manara, piccolo natante in grado di offrire in 5,85 metri tanto spazio vivibile per 8 persone, con doppio prendisole, doppia console, lavello, fornello, frigo, tavolo per pranzare all’aperto e tappezzeria in una elegante colorazione tabacco. Ha stupito molti visitatori il prezzo promozionale scontato da 21.900 a 13.900 euro, cui va aggiunto il costo del motore, da 40 a 115 HP. 500 Off-Shore Costa molto di più (tra un minimo di 40.000 e un massimo di 60.000 euro, più IVA e più motore) ma è stata un’autentica attrazione del salone il 500 Off-Shore, ovvero l’originalissima barca con le forme di una Fiat 500, che pur non rappresentando una novità (è stata esposta più volte in vari saloni, Nauticsud compreso), fa girare la testa a chiunque la guardi. Non è un mezzo anfibio, come si potrebbe pensare, ma una vera e propria imbarcazione planante, lunga 4,70 metri, motorizzata fuoribordo, che può ospitare a bordo fino a 5 persone. Costruita a Santa Maria La Carità, vicino Napoli, in un cantiere battezzato proprio Car Off-Shore, ha richiesto quattro anni di lavoro e laboriose trattative tra il suo inventore, il 25enne napoletano Antonio Pietro Maria Galasso, e i vertici di Stellantis, che hanno dato il via libera al progetto. Un progetto ambizioso, mirato a produrre 500 unità e ad esportarle anche all’estero, Stati Uniti compresi. I Gommoni E veniamo ai gommoni, tradizionali dominatori della scena al Nauticsud. Non tutti i cantieri produttori si sono presentati direttamente, ma grazie ai distributori locali sono stati rappresentati quasi tutti i marchi più importanti, da Pirelli a Zodiac, da Sacs a Lomac, da Capelli a Zar. Ma è stato il Made in Campania a conquistare la scena, con una presenza massiccia, frutto di una verve progettuale inesauribile e del lavoro di decine di aziende in gran parte collocate tra le province di Napoli e Caserta. Alcune vantano una fama ormai consolidata e una presenza autorevole anche fuori dai confini nazionali; altre, più giovani, sembrano avere le carte in regola per recitare a loro volta un ruolo importante, a cominciare proprio dalla vetrina del salone di casa. Tutte, però, sono allineate su discutibili scelte di politica commerciale che spaventano non poco i potenziali acquirenti: i prezzi di listino sono ormai inattendibili, in quanto le liste degli optional comprendono dotazioni indispensabili, che comportano aggravi di costo anche del 30%! E se a questi si sommano i costi per le dotazioni di sicurezza imposte per legge, si avrà chiaro il quadro di una prospettiva scoraggiante per coloro che si avvicinano all’acquisto di un battello pneumatico. Starmar 10.5 Two Cabin Facciamo un esempio lampante: girando tra gli stand del salone ci è capitato di ammirare, in anteprima assoluta, il nuovo Starmar 10.5 Two Cabin, gommone di 9.90 metri che si colloca al top della gamma del cantiere napoletano segnalandosi come un autentico gioiello, in grado di farsi apprezzare per l’eleganza dello stile, la cura dei dettagli (non mancano una chaise-long a prua e un comodo poggiatesta sul prendisole di poppa) oltre che per la disponibilità di una cabina con due posti letto e bagno separato, cui si aggiunge un vano ricavato sotto la postazione di guida adattabile come posto letto aggiunto (ideale per un bambino) o come capiente gavone portatutto. Motorizzabile con due fuoribordo da 300 o 400 HP, viene proposto (IVA e motori esclusi) al prezzo di 175.000 euro. Prezzo in linea con la concorrenza, ma attenzione: la lista degli accessori richiede un’ulteriore spesa di oltre 60.000 euro, e tra le tante opzioni c’è un T-Top (magnifico oggetto di design dalle forme sottili e profilate) proposto a 24.500 euro! Tra i visitatori sospesi tra ammirazione e stupore ne abbiamo sentito uno porsi un legittimo interrogativo: sarà meglio ordinare il T-Top o cambiare la macchina? Panamera P10 Walkaround Sport Una première importante è stata firmata anche da Panamera, che ha scelto il salone di casa per sollevare i veli sul neonato PY10.Open, battello di 10,80 metri (omologato per 9,95) motorizzabile con due fuoribordo fino a 600 HP totali, proposto al prezzo di listino di 104.000 euro più IVA, più motori e più accessori. Quest’ultima voce include dotazioni indispensabili, come il volante, la cuscineria, le luci di navigazione, il parabrezza in plexiglass, la scaletta, il wc elettrico e tantissime altre cose. Discorso simile per il “fratello” Panamera P10 in versione Walkaround Sport, esposto per la prima volta “in casa” dopo l’anteprima a Düsseldorf. Anche in questo caso la lista degli optional è decisamente lunga, ma con la differenza che va a gravare su un prezzo base di 114.500 euro (sempre più IVA e più motori). Realizzato sulla stessa base dell’Open, ovvero su una carena a V profonda che dovrebbe conferire stabilità e buona tenuta anche con mare formato, in questo caso il battello si distingue per gli spazi sottocoperta, che includono un divano interno trasformabile all’occorrenza in letto a due posti, armadio e bagno completo di wc, lavabo in cristallo, piatto doccia, specchio e cassetti. Se a tutto ciò aggiungiamo la buona disposizione degli spazi all’aperto, si avrà chiaro il quadro di un battello capace di coniugare al meglio sportività, comfort e “piacere di navigare” tipici del marchio Panamera. Dopo un anno di assenza, è tornato al Nauticsud Salpa, per l’occasione rappresentato dal concessionario Italiamare. Reduce dalle anteprime nei saloni di Cannes, Genova e Düsseldorf, il cantiere della famiglia Pane si è presentato con sei gommoni della linea Soleil, tra i quali il nuovo 24.5 e la versione Anniversary del 42 Hard-Top, allestita per festeggiare i 40 anni del cantiere. È stato confermato, inoltre, l’arrivo di un nuovo maxi RIB che verrà presentato in primavera inoltrata, seguito poi da altri 2 nuovi modelli per la stagione 2025. Miami M.G. One Hundred Tra i produttori di maxi RIB si è fatto notare Miami Yachting, che ha presentato l’M.G. One Hundred, un battello di 12,60×4 metri (ma omologato come natante), che esalta la sintesi tra sportività e funzionalità. Di grande effetto la linea profilata della cabina, da coupé aerodinamico, che dà slancio alla struttura, ma ciò non toglie che al suo interno ci sia spazio anche in altezza, fino a 1,90 metri nel vano bagno con doccia separata, e che si possano sfruttare al meglio i 4 posti letto previsti. Quanto alla motorizzazione, il cantiere propone due Mercury da 350 HP, con i quali – viene assicurato – “i tempi di planata sono fulminei e si raggiungono facilmente i 48 nodi di velocità massima”. Tra i nomi più in vista del Made in Napoli non potevano mancare Novamares, con la sua linea X-Treme, e Oromarine, che ha esposto buona parte della propria gamma, richiamando l’attenzione in particolare sull’S13 Walkaround e sul C38, entrambi al debutto “in casa” dopo le passerelle internazionali del settembre scorso. Intanto in cantiere avanza la costruzione del nuovo C45, maxi cabinato walkaround di 14 metri con 4 posti letto, in arrivo nel corso dell’anno. Italiamarine Nettuno 24 Fish New entry importanti sono state annunciate anche da Italiamarine, che ha esposto nel suo maxistand ben 16 battelli pneumatici, tra i quali una interessante novità riservata agli amanti della pesca professionale. Ci riferiamo al Nettuno 24 Fish, gommone di 7,50 metri nato con la consulenza di Emiliano Gabrielli, un’autentica autorità del settore, con oltre 20 anni di esperienza. A differenza di altri gommoni, la coperta non è stata adattata dal diporto, ma è stata studiata sin dall’inizio e realizzata specificamente per la pesca. Motorizzato con un fuoribordo Honda da 250 HP, il nuovo battello si fa notare per la predisposizione all’utilizzo di ben 13 portacanne e per il motore fuoribordo elettrico montato sulla delfiniera di prua, utilizzabile per la pesca a traina lenta. Per il resto, il cantiere ha annunciato che nel corso dell’anno arriverà anche un nuovo gommone della gamma tradizionale: il Ponza 36 Cabin, che sarà esposto al Salone di Bologna, in programma a ottobre. Mirimare Amira 34 Tra i marchi di nuova generazione si è fatto notare Mirimare, che ha presentato il nuovissimo Amira 34, battello di 11,78×4,40 metri, primo di una serie che comprenderà anche l’Amira 34 Cabin e l’Amira 34 Sport, attesi entro l’estate. L’Amira 34 ha invece ultimato i collaudi in mare e sotto i riflettori del Nauticsud ha conquistato la scena, distinguendosi per l’originalità di una coperta “tutta da vivere” e per l’abbinamento cromatico nero e turchese: nonostante le dimensioni, non dispone di cabina con posti letto (ci penserà il 34 Cabin) e privilegia la vivibilità all’aperto. Quanto alla motorizzazione, può adottare fino a tre fuoribordo da 300 HP, ma possono bastarne anche due da 350. Pyton Audace, in primo piano, e il C-27 S Su dimensioni meno impegnative, due le novità presentate da Orange Yacht, presente al Nauticsud con il Python Audace (di 5,85 metri aggiornato con innovative soluzioni per migliorare la qualità della vita a bordo, e il Python C27s, rivisitazione del 26 piedi con console centrale, comoda cabina sottocoperta per trascorrere anche la notte a bordo e wc. Lungo 7,50 metri, il 27 può adottare motorizzazione fuoribordo fino a 400 HP e assicurare prestazioni entusiasmanti. Discorso diverso per il più piccolo Audace, che può utilizzare motori con potenza massima di 115 HP. 2bar 68 Il cantiere 2bar, specializzatosi nelle forniture a società di locazione e noleggio, ha colto l’occasione del salone di casa per presentare in anteprima assoluta, accanto ai già noti 82 e 57, il nuovo 2bar 68, gommone di 6,80×2,90 metri con portata di 12 persone e motorizzazione consigliata di 150 HP (volendo anche maggiore). Come i predecessori, si distingue per la semplicità, che non esclude comunque soluzioni funzionali come il prendisole di poppa con prolunga e lo schienale ribaltabile. Il prezzo di listino è stato fissato in 24.950 euro, ma come ormai per tutti i cantieri la lista degli optional (in molti casi irrinunciabili) è lunghissima e richiede un impegno economico nettamente superiore. Su dimensioni simili si è fatto apprezzare il Domare 8.5, che si segnala per l’eleganza dello stile e per lo spazio disponibile a bordo (può portare fino a 14 persone), ma in questo caso si adatta a una motorizzazione anche doppia, con una coppia di fuoribordo da 150 HP, in alternativa a una singola da 300. CapriONE Tra i gommoni di piccole dimensioni motorizzabili con propulsori da 40 HP esentati dall’obbligo di patente hanno conquistato la scena i già noti Stradivari Made in Sicilia e i locali CapriONE di Nautica Scotto. Nautica Gaglione ha riproposto il Gagliò, gioiellino di 6,25 metri aggiornato nei dettagli e nei colori, ideale per chi si avvicina per la prima volta al diporto. Gaia Orca Discorso simile per il nuovo Orca di 6,20 metri presentato da Gaia Yacht, motorizzabile con potenza massima di 115 HP e proposto a 25.900 euro (più motore). Ma in materia di prezzi al Nauticsud hanno fatto rumore (come già per le barche in vtr) le proposte del piacentino Manara, presentatosi a Napoli con il suo gommone di 6,70 metri Revolution 21.5 costruito in alluminio (una rarità nel settore) motorizzabile con fuoribordo da 40 a 150 HP e proposto con uno sconto fiera di 5.000 euro (22.900 anziché 28.900 euro). In alternativa è stata proposta anche una versione meno spartana, dotata di T-Top, tappezzeria di qualità e bagno interno, a prezzi in linea con quelli della concorrenza, ma con la particolarità della costruzione in alluminio. I Gozzi Il Nauticsud, com’è noto, ha riservato sempre uno spazio privilegiato ai gozzi, imbarcazioni molto diffuse in Campania, dove si è sviluppata una produzione di qualità, espressione di talenti che hanno saputo legare la lezione dei maestri d’ascia del tempo che fu alle esigenze della modernità. Assenti, come detto, Apreamare e Fratelli Aprea, ha conquistato la scena Mimì, altro colosso del Made in Campania, che ha esposto negli spazi all’aperto della Mostra d’Oltremare ben 11 imbarcazioni, dai 6,5 fino ai 13,5 metri, confermando l’ampiezza di una flotta poliedrica e in continua crescita e il profondo legame con il salone di casa. Mimì Libeccio 9.5 Classic Interessante notare che l’attrazione dello stand Mimì non è stata però una barca di lusso, veloce e cabinata, ma un gozzo “all’antica”, in stile tradizionale, governabile con un timone a barra, qual è il Libeccio 9.5 Classic, recentemente aggiornato con la collaborazione del designer Valerio Rivellini. Una scelta apparentemente controcorrente, spiegata però da Domenico Senese, titolare del cantiere, con “una riscoperta ormai consolidata del gozzo tradizionale, confermata da una domanda crescente non solo in Italia, ma anche all’estero, in particolare in Francia e in Spagna”. Nautica Esposito Linea Positano Fedelissimo del salone di casa, non è mancato il cantiere di Stanislao Esposito, che in attesa di un aggiornamento della gamma annunciato per il 2025 ha riproposto i grandi classici di successo della linea Positano. Venere Flash 28 Open Space Per il resto, si è fatta apprezzare la novità di Venere, cantiere di Pozzuoli che ha presentato una versione rivisitata del Flash 28 Open Space ora dotata di una comoda seduta a U allestita davanti alla poppa aperta. Futura 2 E-Vision Al cantiere puteolano si deve anche la costruzione per conto terzi del Futura 2, gozzo di 7,60 metri alimentato a idrogeno, che ha suscitato molta curiosità tra i visitatori del salone. Il sistema di propulsione è affidato all’E-Vision, un brevetto di Massimo Labruna, titolare di un’azienda con sede in Puglia specializzata nel campo delle energie alternative per la nautica, dettagliatamente illustrate in un proprio stand. La velocità massima dichiarata per il Futura 2 è di 7 nodi e l’autonomia a 5 nodi è di circa 12 ore per un totale di 60 miglia nautiche. Rega Solemio A Labruna si deve anche la motorizzazione full electric a emissioni zero del Solemio, delizioso gozzetto costruito a Villa Literno da Rega (lo stesso produttore dei gommoni Python) presentato al Nauticsud dalla Orange Yacht di Napoli. È una barca in vtr di 6,70 metri in grado di raggiungere una velocità massima di circa 7 nodi e di assicurare 20 miglia di autonomia navigando a circa 3 nodi. Il tempo richiesto per una ricarica da zero al 100% di energia è di tre ore. Molti visitatori si sono informati sulle caratteristiche e sul prezzo, che è stato fissato in 35.000 euro più IVA per la configurazione con console di guida, proposta in alternativa alla più economica versione con timone a barra. Al di là della motorizzazione a zero emissioni il Solemio è comunque disponibile anche con motore entrobordo Diesel o fuoribordo a benzina, in entrambi i casi con potenza di 40 HP (volendo anche 70). Motori Sul fronte dei fuoribordo, il Nauticsud ha messo in mostra il meglio della produzione di ultima generazione, offrendo ai visitatori una panoramica completa, che ha riguardato tutti i marchi e tutte le potenze, dalle “under 40 HP” che non richiedono l’obbligo di patente fino ai 600 HP del V12 Verado di Mercury, il motore fuoribordo più potente del mondo, che nel salone napoletano ha conquistato la scena nello stand della Hi-Performance di Antonio Schiano. MercuryAvator 7.5e Ma la casa americana ha attirato l’attenzione del pubblico anche nel campo delle piccole potenze, stavolta però nell’avanzato campo dell’elettrico, con il suo Avator 7.5e, uno dei propulsori più all’avanguardia della categoria. Ideale per piccoli tender, gommoncini o kayak, grazie ai 750 Watt di potenza prodotti all’albero dell’elica (3 HP) garantisce prestazioni paragonabili a quelle del fuoribordo Mercury FourStroke F3,5. Restando sul piano più ecologico, tutti da scoprire i motori della serie E-Propulsion di produzione cinese ma distribuiti in Italia con il marchio Selva (rappresentato al Nauticsud dal distributore per la Campania Mazzola). EPropulsion X40 In primo piano il piccolo Elite 200W proposto a Napoli, dopo il debutto a Düsseldorf, al prezzo di lancio di appena 1.100 euro, e l’X40, il primo motore di media potenza della gamma E-Propulsion, lanciato l’ottobre scorso e subito impostosi all’attenzione del mercato non solo per la potenza di 40 kW, ma anche per lo stile esterno e per il peso contenuto in meno di 100 kg. Yamaha V6 350 Tornando alle alte potenze, il marchio Yamaha, rappresentato a Napoli dai suoi storici dealer Performance Mare, Trincar Marine, Spin Off e Over The Top ha brillato con i suoi V8 XTO da 400 e 450 HP, i motori più potenti della gamma dei tre diapason, ma la scena è stata conquistata dal nuovo V6 350 HP presentato per la prima volta in Italia dopo l’anteprima mondiale al Boot di Düsseldorf. Anche in casa Honda, com’è noto, ci si è cimentati di recente sull’architettura 8 cilindri a V, e infatti la Casa giapponese ha presentato anche a Napoli, nello stand di Nautica Marinelli, il nuovo BF350, motore di 4.952 cc con tecnologia VTEC, destinato – nelle intenzioni della Casa – “a segnare una svolta grazie a una serie di innovazioni tecnologiche che ne massimizzano le prestazioni, garantendo il giusto equilibrio tra velocità, bassi consumi e massima affidabilità”. L’interesse per le cilindrate e le potenze più elevate si è confermato dunque in crescita non stop, anche in un salone come il Nauticsud, dedicato prevalentemente alla piccola e media nautica. D’altra parte è ormai acclarato che i fuoribordo di nuova generazione sono capaci di spingere imbarcazioni sempre più grandi, e infatti il mercato registra una flessione delle vendite dei motori più piccoli e una crescita di quelli più potenti, incoraggiando tutti i produttori ad aggiornare le gamme. Dopo Mercury, Yamaha e Honda, si affaccerà dunque nell’area più alta del mercato anche Suzuki, che ha annunciato l’arrivo di cinque motori fuoribordo entro il 2030, tra i quali il nuovo top di gamma accreditato di una potenza di 400 o 450 HP. Suzuki DF250 Kuro Intanto, la casa di Hamamatsu continua ad aggiornare la propria gamma, e al Nauticsud ha messo in mostra le versioni aggiornate di alcuni suoi “cavalli di battaglia” come i piccoli senza patente DF40A RR e DF40 ARI RR, ma soprattutto ha riproposto anche a Napoli, dopo l’anteprima del settembre scorso a Genova, il nuovo DF250 Kuro, motore 6 cilindri a V da 250 cv caratterizzato da un nuovo disegno della calandra (verniciata in nero opaco) studiato per contenere un diverso sistema di immissione e filtraggio dell’aria necessaria alla combustione. Detto delle novità di prodotto, vale la pena ricordare che il Nauticsud ha fatto emergere una volta di più una sensibile variazione d’interesse per le motorizzazioni fuoribordo: buona parte degli operatori partecipanti al salone (non tutti) ha registrato un calo d’attenzione verso le potenze inferiori e un aumento verso le maggiori. Il fenomeno, “certificato” anche dai dati di mercato del 2023, è legato alla diffusione delle motorizzazioni fuoribordo su barche di dimensioni maggiori, ma non solo. È opinione diffusa, infatti, che incida sulla domanda la situazione economica del Paese, che dall’aprile del 2023, esaurita la corsa agli acquisti registrata nel periodo del Covid (quando la barca è stata scelta da molti come “rifugio” isolato e sicuro) ha visto precipitare in difficoltà la classe media, quella che tradizionalmente acquistava motori fino a 100 HP. Situazione diversa per le classi benestanti, orientatesi su imbarcazioni più grandi, e dunque sull’acquisto di motori più potenti. È opinione diffusa che a fine 2024 si perderanno circa 4.000 vendite di motori fuoribordo, tutti concentrati sulle fasce inferiori, e che il mercato si attesterà su livelli pre-Covid. Il tempo dirà. Ministro Sebastiano Musumeci, Protezione Civile e Politiche del Mare Stati generali del diporto La 50a edizione del Nauticsud non è stata dedicata esclusivamente all’esposizione di barche, gommoni, motori e accessori, ma è stata anche l’occasione per discutere di alcuni problemi legati alla diffusione del diporto e del turismo nautico, in primis la carenza di posti barca (problema nazionale, ma di particolare gravità a Napoli, città di mare senza un vero porto turistico). Ministra Daniela Santanchè, Turismo In primo piano anche la difficoltà di regolazione dei rapporti tra nautica da diporto, rispetto dell’ambiente ed ecosostenibilità, e la necessità di migliorare la sicurezza della navigazione: questioni che hanno indotto gli organizzatori di Afina (l’Associazione Filiera Italiana della Nautica) a convocare, nell’ambito del salone, gli Stati Generali della Nautica, ovvero una serie di convegni ai quali hanno preso parte i ministri Musumeci (Politiche del Mare), Santanchè (Turismo) e Urso (Imprese e Made in Italy), tutti dichiaratisi consapevoli dei problemi e disposti a collaborare per risolverli, nei limiti delle proprie competenze. “L’intera filiera della nautica è una punta d’eccellenza del nostro Paese e merita tutte le attenzioni del Governo e mie personali” ha dichiarato il ministro Urso nel suo intervento in videoconferenza da Roma. “Se mancano posti barca bisogna crearli” ha detto da parte sua il ministro Musumeci, raccogliendo il consenso degli operatori del settore e dei suoi colleghi di governo, in testa la responsabile del Turismo Daniela Santanchè, che ha definito “il turismo nautico vero motore di sviluppo per il Paese” e ha parlato del caso Napoli come di “un problema grave e inspiegabile”. Tutti i convenuti si sono dimostrati dunque consapevoli del fatto che la nautica italiana figura tra le otto filiere di maggiore importanza per il pil nazionale e che il Mezzogiorno, nell’economia del mare, ha un tasso di crescita maggiore del Centro-Nord, così come illustrato, con dati, statistiche e grafici, dagli esperti della società di revisione e consulenza aziendale PWC (Price Water Cooper). Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania Con gli esponenti di Governo e con gli operatori del settore si sono confrontati anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il suo collega della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini (collegato in videoconferenza da Bologna, sede di un salone nautico allestito con gli stessi organizzatori del Nauticsud) Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi , oltre a rappresentanti della finanza, dell’università, dell’imprenditoria, in testa il presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, di recente accordatosi con il presidente di Afina, Gennaro Amato (foto), per avviare una collaborazione mirata a difendere gli interessi delle imprese nautiche del territorio. Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli Com’era facile prevedere, tutti – ministri in testa – si sono trovati d’accordo nel ritenere inaccettabile la realtà di una città come Napoli priva di un vero porto turistico e costretta a fare i conti con il dilagare, ogni estate, degli ormeggi abusivi (con puntuale seguito di denunce e sequestri) e con l’inevitabile perdita di occasioni per sviluppare anche il turismo costiero e dell’entroterra. Soprattutto, il presidente di Afina, Amato, ha tenuto a sottolineare che “esiste un vero e proprio rischio default per le aziende produttrici e commerciali, in quanto molti potenziali clienti pretendono la garanzia del posto barca all’atto dell’acquisto, e in molti casi rinunciano, provocando possibili effetti negativi anche sull’occupazione”. Gennaro Amato, presidente Afina Nel corso dei lavori i rappresentanti delle aziende nautiche locali hanno ricordato i progetti di portualità turistica finiti nel dimenticatoio (Porto Fiorito, Molosiglio, Santa Lucia, Nisida) e hanno rilanciato la proposta di ampliamento dello storico porto di Mergellina, “incassando” anche il parere favorevole del sindaco Manfredi, dichiaratosi disposto a sostenere progetti presentati da imprenditori privati. In sintonia si è espresso anche il governatore De Luca, ricordando di aver già fatto molto per la portualità nel resto della Campania e di avere pronti 100 milioni di euro per Napoli, ma – erano i giorni caldi della polemica con il Governo – di essere “impossibilitato a erogarli per il blocco dei fondi di coesione operato a Roma”. Mariano Nuzzo, soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Al di là delle tensioni politiche, nel corso degli Stati Generali della Nautica è emerso anche il problema, di non facile soluzione, della compatibilità dei progetti con il rispetto dei vincoli paesaggistici. Invitato a partecipare ai lavori, il soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, Mariano Nuzzo, ha tenuto a puntualizzare che il suo ufficio non mira a porre veti e divieti, ma intende “accompagnare le parti interessate nel percorso che può portare alle scelte giuste, collaborando nel rispetto della legge”. Nel corso degli Stati Generali è stato posto al centro dell’attenzione anche il problema della sicurezza in mare: una questione sollevata dal presidente di Afina, Gennaro Amato, il quale ha lanciato, a sorpresa, una proposta che potrebbe avere un seguito in Parlamento. “A nostro giudizio – ha detto il numero uno dell’associazione – è giunto il momento di ridurre a 25 cavalli, rispetto ai 40 attuali, l’obbligo di patente nautica”. Secondo Amato “è assurdo che nel nostro paese sia obbligatorio il patentino per i motorini e le microcar e non per i piccoli natanti, in molti casi nelle mani di persone che non solo ignorano le regole fondamentali della navigazione, ma magari non sanno neanche nuotare. Introdurre l’obbligo a partire da potenze di 25 cavalli servirà a garantire maggiore sicurezza sia per chi sta a bordo, sia per altri diportisti e sia per i bagnanti”. Gerolamo Cangiano, commissione parlamentare Trasporti Per portare avanti il progetto del “patentino“, durante gli Stati Generali della Nautica è stato raggiunto un accordo con il deputato di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano (foto), membro della commissione parlamentare Trasporti con delega al mare, impegnatosi a presentare un disegno di legge scritto a quattro mani con gli avvocati dell’Afina e la consulenza di alcuni giuristi. Il testo conterrà anche la proposta di obbligare i titolari del nuovo patentino a navigare entro 4 miglia dalla costa. La novità ipotizzata dai vertici di Afina ha colto di sorpresa molti operatori del settore e ha suscitato qualche perplessità, in particolare, tra i produttori di barche in vtr attorno ai 6/7 metri (non adatte a motorizzazioni inferiori ai 40 HP) e tra gli operatori del noleggio, che su natanti motorizzati con fuoribordo da 40 HP svolgono la gran parte dell’attività. Sui social sono circolati comunque molti commenti positivi. Del resto l’obbligo di patente per potenze inferiori ai 40 HP è molto diffuso in altri Paesi europei, come la Francia, la Spagna, la Croazia e la Germania. Consegna dei Nauticsud Award I premiati dei Nauticsud Award Daniela Santanchè (ministro del Turismo) Nello Musumeci (ministro per le Politiche del Mare) Adolfo Urso (ministro delle Imprese e del Made in Italy) Vincenzo De Luca (presidente Regione Campania) Gaetano Manfredi (sindaco di Napoli) Costanzo Jannotti Pecci (presidente Unione Industriali di Napoli) Brunello Acampora (designer e titolare di Victory Design) Maria Leitner (giornalista Rai) Elisabetta Migliorelli (vice direttore TG2) Francesco De Core (direttore Il Mattino) Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia Romagna) Mariano Nuzzo (soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli) Francesca Casarola (Nautica Casarola) Vincenzo Capuano (Capuano Trasporti) Amedeo Manzo (presidente BCC) Andrea Annunziata (presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale) PWC (Price Water Cooper, società di revisione e consulenza aziendale) Mario Calabrese (docente universitario e membro del Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale) Alberto Galassi (Ceo Ferretti Group, rappresentato da Francesca Fusaro, Media & Istitutional Relation del gruppo) Emanuele e Antonio Orefice (Oromarine) Fabrizio Kuhne (Responsabile Comunicazione Afina) Questo articolo ti è piaciuto? 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