Novità dai Cantieri Cantieri: Fjord, la barca che venne dal freddo In un apparente controsenso, il cantiere che ha rivoluzionato la filosofia dell’open viene dal profondo Nord. Barche mediterranee e solari per eccellenza, benché nate in Norvegia, oggi realizzate in Germania, i Fjord hanno creato un’icona inconfondibile e continuano a rinnovarsi senza tradire l’antico spirito. Come tutte le belle storie, di cui la nautica è particolarmente ricca, anche quella che coinvolse Alf Richard Bjercke ha il suo fascino romantico. Perché a questo intraprendente norvegese, dopo aver visitato la fiera di Hoannover, venne un’idea bislacca: quella di costruire barche da diporto. Tutto normale, si fa per dire, se non fossimo nei tardi anni Cinquanta, quando il diporto era parola ancora astrusa, e soprattutto se non fossimo in Norvegia, Paese nel quale le condizioni meteo non sono esattamente quelle del Mediterraneo. Tosto e deciso come un vichingo, Alf prese in affitto un piccolo negozio ad Arendal e nei primi anni Sessanta incominciò a mettere a fuoco la sua idea: barche piccole, al limite dei 24 piedi, impostate per godersi uscite giornaliere e scoprire il piacere del diporto. Fu un successo? No, fu molto di più, e in pochi anni, lasciato il suo piccolo cantiere e trasferitosi in strutture più grandi, e a quel punto orientandosi su barche più importanti, Alf divenne in breve un costruttore noto in tutta Europa, anche perché le sue barche - che guarda caso si chiamavano Fjord - già si distinguevano per la modernità dei concetti e delle caratteristiche costruttive. Non a caso, erano tra le prime in vetroresina. [caption id="attachment_110973" align="aligncenter" width="600"] Fjord 41 XL[/caption] Abbiamo voluto raccontare la nascita dei Fjord per il suo aspetto romantico ma, facendo un salto di qualche decennio, arriviamo subito al punto di arrivo. Perché, bypassata la lunga crisi petrolifera incominciata nei primi anni Settanta, con tutti i suoi pessimi risvolti commerciali, il cantiere ebbe varie vicissitudini che lo portarono nel 2006 a entrare sotto la grande ala di Hanse Yachts che, mantenendo tutto il consolidato carisma del cantiere norvegese, e quindi il nome, ne trasformò drasticamente l’impostazione creando una nuova tipologia di barca destinata ancor di più a fare storia. Il concetto, basato sul pieno godimento di una barca open, era innovativo in molti sensi, soprattutto considerando che nasceva nel cuore della Germania, e forse addirittura azzardato per molte sue scelte tecnico-estetiche. Ma l’idea era giusta, tanto che oggi possiamo dire… “in principio fu Fjord”. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=110964" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 30 Giu 2021 Continua a leggere
Noleggio Barche-Charter Grecia, arcipelago Egeo: un mare di isole Grecia, arcipelago Egeo, centinaia di isole, e migliaia di isolotti tra i quali orientare la prua della propria barca navigando quasi sempre a vista... di Stefano Navarrini il 30 Giu 2021 Continua a leggere
Nautica sport Loro Piana Superyacht Regatta, seconda giornata con vento e mare ideali Missy e Highland Fling XVII sono vincitori di giornata e al comando delle rispettive divisioni Porto Cervo, 3 giugno 2021. Una seconda giornata indimenticabile per la flotta impegnata nella Loro Piana Superyacht Regatta, nella quale la Costa Smeralda ha offerto il suo meglio: vento fresco da est-sudest a 15 nodi… di Stefano Navarrini il 3 Giu 2021 Continua a leggere
Accessori e strumenti di navigazione Elettronica: l’ecoscandaglio, il terzo occhio È un must per i pescatori, ma non può farne a meno neppure il diportista. Gadget ogni giorno sempre più tecnologico e affascinante, l’ecoscandaglio è oggi uno strumento dai mille risvolti, che non concede privacy ai pesci e offre maggior sicurezza nella navigazione. Come navigavano gli antichi? Sicuramente male, preda degli umori del vento, con previsioni meteo spesso affidate alla lettura delle viscere di qualche animale sacrificale, e con scarse possibilità di manovra per districarsi da situazioni pericolose come secche e bassi fondali non segnati sulle carte… anche perché le carte, quelle poche disponibili, erano quanto mai approssimative. Ma quanti naufragi si sarebbero potuti evitare se quegli antichi navigatori, invece di affidarsi a un improbabile scandaglio a mano, praticamente un piombo legato a un sagolino, avessero potuto disporre di un serio ecoscandaglio elettronico? Barche e navi dell’antichità non potevano fermarsi in pochi metri davanti a un bassofondale, togliendo manetta, come faremmo noi oggi con le nostre barche, o inserire la retromarcia, che a vela viene molto male, e hanno finito per disseminare i fondali del Mediterraneo di relitti che hanno fatto per decenni - e continuano a fare - la felicità degli archeologi subacquei. Per arrivare ai moderni e sofisticati ecoscandagli presenti oggi su ogni barca, ci sono però voluti un paio di secoli, se consideriamo che un primo rudimentale apparecchio in grado di misurare la profondità fu brevettato solo nel 1913. Oggi, peraltro, l’ecoscandaglio è diventato parte di più complessi strumenti multifunzione che, come minimo, hanno all’interno anche un plotter cartografico, per cui anche chi non fosse direttamente interessato alla pesca, per la quale l’ecoscandaglio è un must irrinunciabile, finirà prenderci necessariamente confidenza. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=109229" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 31 Mag 2021 Continua a leggere
Novità dai Cantieri Marine Group e Blu Service, i magnifici tre Tre brand di primo livello per due aziende, Marine Group e Blu Service, fuse in un’unica realtà gestita da un gruppo familiare in cui ognuno lavora per sé e per gli altri. E la barca va… nel migliore dei modi! [caption id="attachment_109399" align="aligncenter" width="800"] In primo piano, Carolina Cesana e il marito Giuseppe Arturi; dietro, Barbara Cesana e il marito Carlo Piatti.[/caption] Nel mondo della nautica, molte aziende italiane sono nate e cresciute in ambito familiare, ma ciò che colpisce in casa Cesana è la completezza e l’organizzazione dei ruoli, che vale la pena di capire meglio. Com’è strutturata esattamente l’azienda? Lo chiediamo a Barbara, responsabile marketing e comunicazione. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=109396" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 31 Mag 2021 Continua a leggere
Cultura Nautica Alla ricerca del continente perduto, il mistero di Atlantide Perennemente in bilico fra realtà e fantasia, Atlantide continua ad accendere la nostra immaginazione, ma anche a impegnare studiosi e ricercatori in un lavoro che forse non avrà mai fine. Nell’affrontare temi costantemente in bilico fra mito e realtà, anche se in questo caso il primo pesa più della seconda, difficile non cadere vittime della fantasia e farla spaziare fra le più suggestive ipotesi. Per cui, se parliamo di Atlantide, il continente perduto, ovvero l’isola misteriosa, la civiltà sommersa nelle profondità dell’oceano, l’enigma più affascinante di tutti i tempi e via dicendo, a questa fantasia è ben difficile porre un freno. Del resto non è un caso che migliaia di studiosi e di ricercatori, e perfino svariati medium, abbiano speso le loro energie cercando una qualche evidenza di questa terra apparentemente ricca e felice. E non è un caso che le soluzioni proposte siano state nel tempo tanto diverse quanto a volte inaccettabili. Così Atlantide è stata geograficamente collocata nel Mediterraneo a Santorini come in Sardegna, in Atlantico alle Azzorre come alle Bahamas, senza dimenticare il Polo Nord e l’Antartide. Ma l’isola leggendaria, tanto per dire, è stata ipotizzata persino su quella che è oggi terraferma come l’Iran e il Sahara marocchino, dove - guarda caso - si erge il massiccio dell’Atlante. E allora perché sorridere di chi ha pensato anche che Atlantide potesse essere una base aliena? Dove tutto ebbe inizio È buffo pensare come tanta scienza, vera o presunta, sia stata elaborata su una base in realtà alquanto limitata. Prima di affrontare qualunque approfondimento sul tema di Atlantide, è infatti fondamentale tener presente che non esiste alcuna testimonianza storica di questa misteriosa terra e tutto quel che sappiamo nasce dalle poche pagine scritte nel IV secolo a.C. da Platone nei suoi dialoghi del Crizia e del Timeo. Che peraltro non sono notizie di prima mano - e a dire il vero neanche di seconda, e neanche di terza - dato che Platone riporta una storia raccolta in prima battuta da Solone (suo zio), che ne aveva avuto notizia dai sacerdoti egizi di Sais, e trasmessa poi in linea generazionale fino a Crizia il Vecchio e poi a Crizia il Giovane. Una storia molto antica di cui i Greci - riferivano gli antichi sacerdoti - avevano perso il ricordo. Platone ha in ogni caso descritto in alcuni passi il continente perduto con una tale dovizia di particolari che viene difficile pensare che si tratti esclusivamente di un parto della fantasia. Solo che a questo punto è facile restare vittime di una certa confusione, a partire proprio dal resoconto del grande filosofo, che peraltro raccolse queste testimonianze in tarda età. “Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d’Ercole, c’era un’isola. E quest’isola era più grande della Libia e dell’Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. [..] In tempi posteriori [..], essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte [..] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l’isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve”. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=109409" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 31 Mag 2021 Continua a leggere
Didattica Energie alternative, purché sia green La navigazione green non è solo una moda del momento, ma piuttosto l’anteprima di un futuro ormai prossimo e una presa di coscienza per una nautica responsabile e rispettosa dell’ambiente. Non sarà facile uscirne fuori. Non tanto dal Covid, che prima o poi ci auguriamo sarà solo un ricordo, quanto dai problemi che affliggono il nostro pianeta, verso i quali sta crescendo una confortante consapevolezza, purtroppo però non ancora sufficiente a limitare i danni. Gli stessi cambiamenti climatici sono in parte figli di un’azione antropica difficilmente contrastabile, se non altro perché legata a quelle risorse di cui non possiamo fare a meno per far sopravvivere la nostra società iperindustriale. Cosa si può fare allora? La risposta, come diceva il vecchio Bob (Dylan per i più giovani) è nel vento, che in questo caso, peraltro, potrebbe diventare una parte in causa. Senza però anticipare l’argomento che tratteremo più avanti, vediamo che il quadro della situazione è tutt’altro che roseo: dai cambiamenti climatici al depauperamento della fauna terrestre e marina, dal buco dell’ozono all’invasione dei rifiuti - plastica in testa - e alle problematiche inquinanti di vario tipo, cui va anche aggiunto in finale un “inquinamento” umano di cui si parla poco. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=108056" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Apr 2021 Continua a leggere
Ambiente Mare Il nostro mare: Mediterraneo prossimo venturo Sopra e sotto l’acqua sta prendendo il sopravvento un nuovo Mediterraneo, purtroppo assai diverso dalla sua immagine tradizionale.Un processo che può e deve essere fermato... di Stefano Navarrini il 28 Apr 2021 Continua a leggere
Didattica Nuove tendenze, metti un cellulare a bordo Nella sua evoluzione no limits il cellulare, diventato una necessità irrinunciabile nella vita di tutti i giorni, risulta molto utile anche a bordo, dove le sue funzioni applicative possono integrare o addirittura sostituire quelle della strumentistica della barca. Viste le ultime vicende politiche ed economiche, si fa fatica a pensare che gli Italiani siano un popolo di santi, ma a dire il vero sulla base di quanto si vede girare in mare durante la stagione estiva, si fa ancor più fatica a pensare che siamo un popolo di navigatori. Eccezioni ovviamente a parte, che non sono tanto Soldini o Luna Rossa, quanto quei diportisti che in mare rispettano le leggi scritte e ancor più quelle del buonsenso e dell’educazione. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=107129" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 30 Mar 2021 Continua a leggere
Cultura Nautica La realtà dell’Odissea, il mio nome è Qualcuno Dietro i veli della leggenda, l’Odissea cela interessanti realtà, che pur dopo 3000 anni continuano ad affascinarci. Perché, dopo tutto, c’è un po’ di Ulisse in ciascuno di noi. Era bassotto ma muscoloso e di spalle larghe, rossiccio di capelli e leggermente claudicante a causa di una ferita infertagli in gioventù da un cinghiale. Insomma Ulisse non era proprio una bellezza come uomo anche se, Penelope a parte, ha sempre avuto buona presa sul gentil sesso e perfino goduto i favori di una dea, Atena, che lo ha protetto e salvato in molte circostanze e che ogni tanto, per una ragione o per l’altra, lo trasformava in una specie di George Clooney dell’epoca. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=107207" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 30 Mar 2021 Continua a leggere