Giri di Bussola La Libreria cambia… mare, una nuova sede a Roma Torna al sommario Che il centro di Roma abbia cambiato volto in questi ultimi anni, purtroppo in negativo, è un fatto sotto gli occhi di tutti. Nessuna meraviglia, quindi, che anche un riferimento storico per gli appassionati, come la Libreria del Mare, abbia mollato gli ormeggi e abbia fatto rotta… di Stefano Navarrini il 29 Mar 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica I grandi personaggi: un uomo di nome Thor Per il pantheon vichingo era l’antico dio della folgore; per noi Thor è stato un norvegese coraggioso che ha fatto dell’Oceano Pacifico il palcoscenico della sua più grande avventura. Da millenni il coraggio e l’amore per l’avventura spingono l’uomo a confrontarsi con la natura. E quando si è trattato di confrontarsi con l’oceano, di imprese pazze - soprattutto negli ultimi decenni - se ne sono contate molte. Oggi la traversata dell’Atlantico è offerta in charter, quasi fossero due pieghe fuori porto, ma c’è stato anche chi per amore dell’impresa ha voluto compierla a remi, poi in windsurf, poi addirittura su un SUP. Ci aspettiamo che qualcuno prima o poi si faccia avanti con un pedalò, o magari con una cuffia e un paio di pinne. Certo sono state tutte imprese estreme ma compiute in sicurezza, con l’assistenza dei moderni mezzi di comunicazione e la (quasi) certezza di essere soccorsi in caso di problemi. Soprattutto sono state imprese prevalentemente sportive. Bene, fatta la necessaria premessa, ora cancellate tutto, riavvolgiamo il nastro, e parliamo di un’impresa folle che più folle non poteva essere per una serie di motivi che vedremo più avanti, a partire dal fatto che non si è svolta dieci o quindici anni fa, ma nell’ormai lontano 1947, quando per certe cose bisognava essere marinai, ma di quelli veri. Però bisognava anche essere uomini, con una fede e una tenacia oggi forse perdute. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=124032" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 29 Mar 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Storie di mare: Pirati dei Caraibi Libri, film, serial televisivi e persino fumetti hanno disegnato un’immagine dei pirati sicuramente affascinante ma lontana dalla realtà. Soprattutto se si parla della cosiddetta età d’oro della pirateria, il cui palcoscenico, fra il XVI e XVII secolo, furono le isole dei Caraibi. Qual è il primo e più antico mestiere del mondo? Risposta facile, banale, scontata, un po’ retorica e maschilista forse, e un po’ troppo di maniera anche se il primo riferimento sulla prostituzione appare già nel codice di Hammurabi (XVIII sec. A.C.). Qual è stato il secondo? Intuibile e forse solo una forma un po’ più concreta del primo, nel senso che il commercio fin dal tempo del baratto (tu dare a me, io dare a te pelle di orso), che al tempo poteva essere indifferentemente di merci o di uomini, ovvero prostituzione ma anche schiavi, è stato comunque - strano a dirsi - strumento di unione, comunicazione e, inevitabilmente, progresso. [caption id="attachment_122111" align="aligncenter" width="600"] L’epopea della pirateria caribica ha generato molta letteratura, facendo nascere miti che non hanno riscontro nella realtà, come quello delle fantomatiche mappe del tesoro.[/caption] Ma se volessimo indagare più a fondo scopriremmo che anche il terzo più antico mestiere del mondo è strettamente legato ai primi due, perché forse non saremo ben documentati su cosa accadeva al tempo delle prime canoe, ma sappiamo per certo che la pirateria era già in grande spolvero al tempo delle più antiche civiltà mediterranee. E i pirati furono una seria spina nel fianco anche per l’Antica Roma, che alla fine, per liberarsi di questa piaga, nel 67 a.C. incaricò il suo più valente generale, Pompeo, dandogli potere dittatoriale e mettendogli a disposizione risorse straordinarie. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=122101" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Gen 2022 Continua a leggere
Accessori e strumenti di navigazione Saloni: METS di Amsterdam, tutto sui nuovi accessori Cresce la nautica e, conseguentemente, cresce l’accessoristica, alla quale il METS Trade offre il più importante palcoscenico a livello mondiale. E anche se quest’anno le restrizioni del Covid hanno influito sulle presenze, il successo della manifestazione ha ribadito il grande interesse per questo settore. L'accessoristica nella nautica assume sempre più importanza, essendo l’attuale tendenza del settore particolarmente mirata a facilitare il diportista, sia nella vita di bordo sia nella gestione della navigazione. Certo alla luce delle moderne tecnologie, e in particolare di quelle sviluppate per facilitare al massimo le operazioni di ormeggio, viene da chiedersi che razza di vita facesse il diportista di venti o trent’anni fa, ma è anche vero che il progresso è inarrestabile e, per aprire le porte a una sempre maggiore diffusione di questa meravigliosa attività, è bene rendere le cose più semplici e gradevoli possibile. Da molti anni, per l’esattezza trenta, il MetsTrade di Amsterdam raccoglie il meglio dell’accessoristica nautica a livello mondiale e, anche se l’inattesa impennata dei contagi in Olanda ha provocato all’ultimo momento numerose defezioni all’edizione di novembre 2021, il salone è stato comunque ricco di interessanti spunti sia per gli operatori professionali sia per il semplice diportista. Dunque, per non deludere le aspettative dei nostri lettori abbiamo deciso di prendere come guida i premi e le nomination che una giuria internazionale ha comunque assegnato ai prodotti che, a prescindere dalla loro effettiva esposizione, si sono distinti per le loro caratteristiche innovative e qualitative. [caption id="attachment_121121" align="aligncenter" width="600"] Volvo Venta vince il DAME Award con Assisted Docking[/caption] Risolvere il problema ormeggio in porto è una delle tendenze più in evidenza del momento, e Volvo Penta è scesa in campo con il suo Assisted Docking System, ovvero un sistema di ormeggio assistito le cui caratteristiche sono state premiate dal DAME Design Award in condivisione con la Mastervolt, nella categoria sistemi di propulsione elettrici e meccanici. Il sistema lavora esclusivamente con le trasmissioni IPS della stessa casa svedese, e consente il controllo totale dell’imbarcazione durante le varie fasi di ormeggio, momento di maggior tensione per il diportista. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=121115" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Dic 2021 Continua a leggere
Prove di navigazione a motore Prova di navigazione del Riva 68 Diable Il nuovo 68’ Diable con un design sportivo armonizzato allo stile e all’eleganza che da sempre contraddistinguono le imbarcazioni Riva... di Stefano Navarrini il 28 Dic 2021 Continua a leggere
Cambusa Cucina a bordo: aggiungi un pesce a tavola È fra i protagonisti delle tavole natalizie e non solo. Apprezzato da chi ama navigare anche perché in fondo porta un soffio di mare, il pesce è un alimento prezioso che va però conosciuto per indirizzare al meglio le proprie scelte. Senza dimenticare i problemi di impatto ambientale ai quali certamente non sfugge. [caption id="attachment_121181" align="aligncenter" width="600"] Pesci e molluschi ben allineati sul tavolo di un ristorante o sul banco della pescheria sono indubbiamente un’attrazione a cui è facile cedere. I pescatori più in gamba preferiscono però servirsi direttamente in mare.[/caption] Se la gola non fosse quella subdola tentazione di fronte alla quale è così dolce cedere, forse alla luce delle minacce che riceviamo ogni giorno dai media faremmo bene a vivere d’aria. Tralasciando gli allarmi obesità, ma soprattutto tralasciando il Covid, fra microplastiche, OGM, polli “aviariati”, pesticidi che contaminano frutta e vegetali, anabolizzanti per mucche e maiali e via dicendo, essere ancora vivi sembra proprio un miracolo. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=121177" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Dic 2021 Continua a leggere
Cultura Nautica Il triangolo delle Bermuda, fra mistero e fantasia Il Triangolo delle Bermuda, non è vero ma ci credo questo è l’assioma che da anni mantiene vivo l’interesse su quella zona del mar caraibico... di Stefano Navarrini il 28 Set 2021 Continua a leggere
Prove di navigazione a motore Prova di navigazione del Solaris Power 44 Open Un design di forte personalità per un open che unisce la piena gestibilità degli spazi aperti a interni luminosi e accoglienti... di Stefano Navarrini il 28 Set 2021 Continua a leggere
Cultura Nautica • Storia Storie di navi: una nave chiamata Beagle Era in fondo una nave di scarsa importanza, ma ebbe la fortuna di ospitare a bordo un giovane naturalista che, in un viaggio di cinque anni, si convinse che nelle teorie dell’epoca sull’origine delle specie c’era qualcosa che non andava. Il termine è probabilmente di origine gaelica, ma il suo significato è sempre rimasto poco chiaro. Per noi “Beagle” è più modernamente legato a una simpatica razza canina e, in particolare, a Snoopy, lo splendido bracchetto filosofo di Charlie Brown. Se però volessimo essere un po’ più seriosi potremmo anche ricordare che “Beagle”, non si sa per quale strana ragione, era anche il nome di una nave divenuta famosa non tanto per le sue imprese quanto per quelle di un suo inaspettato ospite, Charlie anche lui, ma di cognome Darwin. [caption id="attachment_113398" align="aligncenter" width="567"] Il Beagle apparteneva a una classe di navi poco fortunata che la Royal Navy voleva destinare a compiti di servizio, fra cui anche la ricerca scientifica. Nonostante fosse assai poco considerato per le sue qualità marine, il Beagle circumnavigò il globo in cinque anni di ricerche scientifiche e cartografiche.[/caption] Il “Beagle” non era una nave da strapparsi i capelli quanto a bellezza di linee e qualità marine. Era stato commissionato il 13 giugno 1817 come parte di un ordine totale di 115 navi che formavano la Cherokee Class e messo in lavorazione l’anno successivo presso i Woolwich Dockyard al costo prestabilito di 7.803 sterline. Il Beagle, che fu poi varato l’11 maggio del 1820, apparteneva a una serie di navi destinate a servire la Royal Navy per i piccoli trasporti interni, per ricerche scientifiche e geografiche, o per compiti di servizio, pur essendo armate con un numero variabile di cannoni (come nel caso del Beagle che, nella sua seconda spedizione, quella che ospitò Darwin, di cannoni ne aveva sei) per essere pronte a eventuali impieghi bellici. La Cherokee Class fu concepita da Sir Henry Peake al fine di ottenere navi agili e snelle adatte a operare anche in acque basse, ma il suo progetto non deve aver avuto un gran successo presso i marinai, visto che queste unità furono presto denominate “coffin brigs”, dove “brigs” sta per brigantino e “coffin” sta per bara. In effetti molte di esse affondarono ma - riportano le cronache - più per l’inadeguatezza dei compiti loro assegnati che per difetti di progetto o di costruzione. Però è anche vero che il loro bordo libero basso e la struttura flush-deck facilitavano le imbarcate d’acqua, la quale poi faticava a scivolar via a causa delle massicce impavesate. In parole povere, le Cherokee erano una sorta di bagnarole, tanto che William James, nella sua Naval History, si chiedeva per quale ragione la Royal Navy continuasse a investire in quella che definiva “inutile classe”: vuoi vedere che c’era una storia di mazzette anche lì? [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=113387&" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 31 Ago 2021 Continua a leggere
Prove di navigazione a motore Focus sul Princess S78 Princess S78, quando la semplicità fa eleganza e quando il comfort di bordo si sposa alle prestazioni: il tutto con la qualità costruttiva... di Stefano Navarrini il 28 Lug 2021 Continua a leggere