Pesca Tecnica e relax: settembre, andiamo… è tempo di pescare Senza entrare nei complessi meandri tecnici della pesca ricreativa, Tracciamo una panoramica delle diverse tecniche di pesca ricreativa... di Stefano Navarrini il 30 Ago 2022 Continua a leggere
Prove di navigazione a motore Focus sul Princess V40 Entry level della gamma “V Class”, il nuovo Princess V40 ripropone la qualità costruttiva e l’accurata scelta dei materiali di rifinitura... di Stefano Navarrini il 29 Lug 2022 Continua a leggere
Accessori e strumenti di navigazione Navico: Elettronica superstar, presentate e provate in mare le novità Nel mondo della strumentazione elettronica, Navico è indubbiamente il gruppo di maggior spicco. Avanti di pari passo sia sul fronte della ricerca tecnologica sia su quello della sostenibilità ambientale. Con alle spalle oltre settant’anni di evoluzione tecnologica e raggruppando oggi quattro brand di vertice come Lowrance, Simrad, B&G e C-Map, la Navico si rivolge prevalentemente al mercato del diporto ma con una speciale divisione del marchio Simrad che si rivolge più specificamente alla nautica commerciale. Il quadro attuale non deve però far dimenticare la lunga storia che segna la genesi e lo sviluppo dei vari brand, che in realtà nascono da un unico seme, quello che ci riporta al 1946, quando Willy Simonsen fondò in Norvegia la Simonsen Radio (Simrad). Una strada che vide poi l’acquisizione dell’inglese B&G (Brookes & Gatehouse) nel 2003, seguita dalla fusione con la Lowrance Electronics di Lowrance Durrell, con la quale, nel 2006, sotto l’ala del fondo svedese Altor, nacque anche il brand Navico. A completare il quadro dell’internazionalità e della varietà di prodotto, nel 2016 arrivò l’acquisizione della C-Map, inserendo così nel quadro anche un pizzico d’Italia. L’atto finale è storia di pochi mesi fa, quando Navico, pur mantenendo la sua indipendenza sotto la presidenza di Knut Frostad, è entrata a far parte della Brunswick Corporation che, spaziando dai motori alle barche, passando per l’accessoristica, è indiscutibilmente tra i grandi protagonisti della nautica mondiale (si pensi che, quando John Brunswick la fondò, nel 1845, fu per costruire biliardi). [button title="Vuoi leggere tutto? Abbonati!" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Lug 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Sfide agli oceani: i navigatori dell’impossibile Nella mente dell’essere umano, l’ignoto sembra esistere per essere sfidato. E cosa c’è di più ignoto dell’oceano? Un’attrazione fatale che, navigazioni storiche a parte, ha sedotto e continua a sedurre tanti coraggiosi. Forse anche un po’ incoscienti. C'era una volta l’oceano, immenso e misterioso, e di certo faceva paura. Poi ci sono stati uomini che sulla paura hanno costruito il proprio coraggio accettando la sfida, e l’oceano è diventato un po’ meno misterioso. “Hic sunt leones”, dicevano gli antichi di fronte all’ignoto. In oceano i leoni non c’erano perché sarebbero affogati, ma c’era qualcosa di peggio: un’immensità liquida e indecifrabile di cui si conosceva l’inizio ma non la fine. Per quanto ne sappiamo, il primo a sfidarlo, oltrepassando le Colonne d’Ercole, fu un certo Pitea, un po’ greco un po’ fenicio, un po’ geografo un po’ matematico, comunque gran viaggiatore, che pare risalì le coste atlantiche dell’Europa fino alla leggendaria “Ultima Thule” (probabilmente l’Islanda). Ma quello fu solo l’inizio di quel gusto per la sfida che è sempre stato il motore principale dell’evoluzione umana e di fronte al quale anche l’oceano dovette poi levarsi il cappello. Non esiste un elenco completo di tutti quei pazzi temerari che vi si avventurarono con le loro macchine naviganti. Di sicuro ce ne furono molti e, altrettanto certamente, la maggior parte è rimasta sconosciuta. Di molti si hanno certezze non documentate, come nel caso dei Vichinghi che raggiunsero l’America, o dei cannibali sudamericani che - come sostenne l’esploratore norvegese Thor Heyerdhal - dal Cile arrivarono in Polinesia. Il più famoso di quei temerari però cambiò il mondo e scrisse la storia, perché nel bene e nel male, si può dire quel che si vuole del personaggio, ma di certo, per affrontare l’ignoto con quei catafalchi di caravelle, Cristoforo Colombo doveva saperla davvero lunga. Che poi fosse arrivato in America convinto di essere in India è tutta un’altra storia. [button title="Vuoi leggere tutto? Abbonati!" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 28 Lug 2022 Continua a leggere
Ambiente Mare Ambiente in pericolo: il mare, il pesce, l’uomo Il degrado degli oceani è solo frutto della nostra irresponsabilità. E la storia del tonno rosso, signore dei nostri mari, ne è un chiaro esempio. All’inizio fu una goccia, poi ne arrivò un’altra, poi furono tante da formare una pozza, un ruscello, un fiume, un lago, un mare…e poi fu l’oceano. di Stefano Navarrini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Novità motori marini I nuovi tre motori Suzuki ideali per barche e gommoni tra i 5 e i 7 metri DF140B, DF115B e DF100B, i tre motori Suzuki ideali per barche e gommoni tra i 5 e i 7 metri potenti e green con il Micro Plastic Collector... di Stefano Navarrini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Viaggi Rotte da charter: Meravigliosa Grecia Torna al sommario Non sempre il navigar m’è dolce in Egeo, soprattutto quando soffia il meltemi. Ma di certo, fra centinaia di isole e migliaia di ridossi, difficile trovare un mare più affascinante e ricco di sorprese. È la bellezza della Grecia. Sono in molti a sostenere che i momenti… di Stefano Navarrini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Prove di navigazione a motore Prova di navigazione del Pardo GT 52 Stile iconico e di famiglia con un’abitabilità equilibrata fra spazi interni ed esterni, per un perfetto crossover daily boating e crociera,... di Stefano Navarrini il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Fra leggenda e realtà: I fantasmi dell’oceano Da sempre il mare è l’elemento ideale per dar vita a favole e leggende. E di certo, ieri più di oggi, le navi fantasma hanno suscitato terrore e superstizione. A volte, però, dietro la fantasia, si nasconde qualche cruda realtà. A nessuno fa piacere svegliarsi alle due di notte, ma se questo vuol dire salire in coperta a prendere il timone per il proprio turno, se vuol dire ritrovarsi immersi in una profonda e tranquilla notte oceanica semisepolti dalle stelle ascoltando il quieto respiro del mare che scivola lungo la carena, allora tutto sommato ne può valere la pena. [caption id="attachment_126359" align="aligncenter" width="800"] Il mito probabilmente più conosciuto al mondo - tanto da aver dato il nome a una celeberrima classe di regata - è quello dell’Olandese Volante, cioè il Flying Dutchman.[/caption] E seguire nel lento scorrere delle ore il movimento delle costellazioni che accompagnano la nostra rotta diventa una piacevole lettura. Poi, a poco a poco, il cielo inizia a cambiare colore, le stelle si spengono e una leggera sbavatura rosea alle nostre spalle segna ancora una volta il miracolo dell’alba. Il momento è magico, e quella indecisa sagoma all’orizzonte non può certo rovinarlo, anzi, incontrare qualcuno nell’immensità dell’oceano è sempre un momento di gioia.[button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=126351" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Storia della navigazione: I Signori della Porpora L’aver monopolizzato la più preziosa delle tinture dell’antichità non deve far passare in secondo piano le capacità marinaresche di un popolo che inventò e dominò la navigazione commerciale nel Mediterraneo. C'era un tempo in cui il mare era un confine ignoto e apparentemente invalicabile, poi qualcuno poco a poco osò avventurarvisi e si scoprì che l’immensa distesa liquida non era un ostacolo, ma al contrario poteva essere un mezzo di comunicazione. La storia della navigazione nasce così, un po’ per avventura un po’ per necessità, e di certo non è stata facile perché c’erano da superare paure e problemi tecnici di cui non si aveva alcuna conoscenza e, se certo ci fu un salto dalla prima canoa scavata in un tronco d’albero a vere e proprie imbarcazioni capaci di affrontare le onde, il passo successivo non fu certo inferiore, perché si trattava di abbandonare la costa per affrontare un orizzonte privo di riferimenti, soprattutto con una governabilità dei mezzi assai approssimativa. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=124913" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Stefano Navarrini il 29 Apr 2022 Continua a leggere