Cultura Nautica Museo Navale di Imperia: finalmente rinato! il nuovo Museo Navale di Imperia è stato inaugurato con l'esposizione delle collezioni degli anni ‘80 dal comandante Flavio Serafini... di Giovanni Panella il 29 Feb 2024 Continua a leggere
Cultura Nautica • Nautica sport Un successo per la vela latina A Marina di Pisciotta si è svolta la 18° edizione del Raduno nazionale "Tre torri", tappa del "Circuito delle Sirene" di vela latina... di Giovanni Panella il 26 Ott 2023 Continua a leggere
Cultura Nautica • Storia Storia e tradizione: Un riconoscimento per la Vela al Terzo Vela al terzo definita ufficialmente come un’espressione di identità culturale collettiva da salvaguardare... di Giovanni Panella il 31 Lug 2023 Continua a leggere
Cultura Nautica • Storia Navi nella storia: i navicelli, velieri del marmo I navicelli erano barche da lavoro, velieri dall’originale tipo di armamento, capaci di trasportare pesanti blocchi di marmo... di Giovanni Panella il 31 Lug 2023 Continua a leggere
Cultura Nautica • Storia Storie di polene presenze amiche sul mare Simboli, oggetti magici, segni di devozione e, talvolta, persino opere d’arte, le sculture che per secoli hanno ornato le prore delle navi raccontano il complesso rapporto tra l’uomo e il mare. [caption id="attachment_149233" align="aligncenter" width="600"] il Golden Leeuw in un dipinto di Van de Velde.[/caption] Agli occhi degli uomini, le navi sono sempre state qualcosa di più di semplici oggetti: da qui è scaturita la necessità di ornare i loro scafi con una serie di elementi simbolici. Tra questi spiccano le polene, figure che ancor oggi fanno mostra di sé sulla prua degli ultimi velieri, trasmettendoci il fascino di storie e avventure di mare. Bisogna però ricordare che nel corso del tempo non è sempre stato così: è vero che molte imbarcazioni antiche erano decorate con occhi apotropaici, con diversi simboli di buona sorte o con figure di draghi e mostri marini che servivano a terrorizzare il nemico, ma l’apparizione delle polene è relativamente recente: esse si diffusero solo nel corso del Seicento, dapprima sulle navi da guerra e poi anche sui mercantili. In quel periodo, i vascelli da guerra divennero sempre più grandi e potenti, per poter imbarcare un numero maggiore di cannoni. In quanto simboli tangibili del potere marittimo, si cominciò quindi ad appesantire i loro scafi, da prua a poppa, con elaborati ornamenti e statue lignee, oltre che con massicce polene. [caption id="attachment_149234" align="aligncenter" width="600"] La Peota dei Savoia, detta anche “Barca sublime”, conservata presso la Reggia di Venaria.[/caption] [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Giovanni Panella il 29 Mar 2023 Continua a leggere
Cultura Nautica Musei navali: la navigazione romana Visitiamo le tre collezioni europee che illustrano in modo spettacolare come gli antichi Romani costruivano e governavano le loro navi... di Giovanni Panella il 28 Lug 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Festa della tradizione marittima mediterranea: Escale à Sète La festa delle tradizioni marittime di quest’anno si è conclusa con un successo superiore alle previsioni: una dozzina di grandi velieri e 150 imbarcazioni tradizionali hanno fatto rotta sul porto della città francese. Col favore di giornate di sole primaverile, le banchine del porto, animate da una cinquantina di gruppi musicali, folkloristici e di rievocazioni storiche, hanno attirato più di 400.000 visitatori, mentre diverse migliaia hanno acquistato i biglietti che permettevano di visitare i velieri maggiori. Escale à Sète si presenta ormai come la maggiore festa mediterranea dedicata alla marineria tradizionale. Si pone quindi su un livello più articolato rispetto ai raduni di Tall Ships che si focalizzano soprattutto sulla presenza dei grandi velieri o alle regate di yacht d’epoca che, per definizione, non possono ambire ad esser definite del tutto “popolari”. Ci si può domandare come abbia fatto una città come Sète, che conta poco più di 50.000 abitanti ed è conosciuta soprattutto come il maggior scalo peschereccio della Francia mediterranea ma è priva di particolari richiami turistici e lontana dalle grandi aggregazioni urbane, a raggiungere tali obiettivi. La risposta, innanzi tutto, sta nella continuità di questo appuntamento biennale, giunto ormai alla sua sesta edizione: Escale à Sète, nata come un festival dedicato alle tradizioni musicali del mare, edizione dopo edizione ha saputo crescere, mutuando idee e prospettive dalle esperienze di altre feste marittime, come Brest o la Semaine du Golfe du Morbihan della Bretagna. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=126336" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Giovanni Panella il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Giri di Bussola Yole “Eletta” prende il mare a Palmi (Reggio Calabria) Torna al sommario Correva l’anno 2003 quando la yole Creusa de mâ fu varata nel porto di Genova. Da allora, ha partecipato a molte regate, raduni e appuntamenti biennali dell’Atlantic Challenge Contest of Seamanship, che hanno avuto luogo sulle due sponde dell’Atlantico. Il prossimo incontro, slittato di due anni causa… di Giovanni Panella il 29 Mar 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica • Storia Curiosità storiche: barche fuori contesto Quando ci avviciniamo a un’imbarcazione tradizionale siamo naturalmente portati a sottolineare lo stretto legame che questa ha con il luogo, con lo specchio d’acqua e con le tradizioni locali. Ma non è detto che sia sempre così. A volte può capitare d’imbatterci in esemplari che ci appaiono come delle contaminazioni, delle barche che sembrano estranee al loro contesto storico o geografico. Quando le scopriamo, la prima reazione è: “ma questa, cosa c’entra? è fuori posto!” Ed invece, cercare di capire da dove saltano fuori e quali storie abbiano da raccontarci è un buon esercizio che ci aiuta a individuare i mille canali attraverso i quali la tradizione marittima si espande, si diffonde e si contamina. Tra i primi che mi vengono in mente, accenno ad alcuni casi di barche “fuori contesto”, nell’intento di sollecitare i lettori a segnalare altre storie, altri spostamenti, altre curiosità, altre influenze. Nel caso più semplice, si tratta della questione di un’attrezzatura non del tutto conforme, che si può manifestare in tanti modi. [caption id="attachment_123060" align="aligncenter" width="800"] Argus in regata[/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=123057" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Giovanni Panella il 28 Feb 2022 Continua a leggere
Cultura Nautica Il Mediterraneo, un mare di gozzi Per la loro varietà e diffusione su gran parte dei litorali e dei porti del Mare Nostrum, i gozzi occupano un’importante posizione nella nostra cultura marinara. Presenti in tante tipologie e varietà locali, prendono nomi diversi: bussi, gussu, vuzzu, gajeta, mourre de pouar, guz, dahjsa, pointus, lodsu, barquette... Che il Mediterraneo sia un “mare di gozzi” è un fatto che salta subito all’occhio dei marinai stranieri. Anche l’inglese Warington Smyth, in un testo novecentesco che elenca le barche dell’Asia e dell’Europa, appena passato lo stretto di Gibilterra fu colpito dalla diffusione della “ubiquitous barquette” che egli incontrò dalle coste tirreniche a quelle della Tunisia, dall’Adriatico all’Egeo. [caption id="attachment_122142" align="aligncenter" width="600"] “Dopo la pesca” di A. Varni, ritrae una gondua.[/caption] Ma cos’è un gozzo? Il “Vocabolario delle parlate liguri” lo definisce: “una barca non pontata, ma dotata di palchetti a prua e a poppa, piuttosto alta di bordo, con notevole cavallino, ruote di prua e di poppa molto arrotondate, poppa a punta”. Le ragioni della poppa a punta sono dovute al fatto che si tratta di un’imbarcazione che, quando è adibita alla pesca, può manovrare in ambedue le direzioni. Si può aggiungere che, quasi sempre, il dritto di prua si prolunga verso l’alto con una pernaccia, un elemento che ha soprattutto un valore decorativo e identitario. Per quanto riguarda la propulsione, il gozzo può esser definito come “una barca a remi che può esser mossa anche da una vela”. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=122129" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Giovanni Panella il 28 Gen 2022 Continua a leggere