Project e design nautico Wally Why 150, la navetta secondo Luca Bassani Quando fu presentato al salone di Cannes dello scorso anno, il Wally Why 200 destò una grande curiosità ed interesse, sia tra il pubblico sia tra gli addetti ai lavori perché rappresentava un modo nuovo di vedere una navetta: uno yacht comodo, spazioso ed economico come nella tradizione di una navetta ma, allo stesso tempo, anche veloce e godibile all’esterno come un moderno yacht. Il tutto con l’inconfondibile stile Wally! [button title="Scarica Nautica Digital" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 31 Ago 2022 Continua a leggere
Didattica L’elica: le ali che girano Come funziona l'elica ci viene spiegato in maniera semplice, con informazioni tecniche su passo e portanza... di Andrea Mancini il 30 Ago 2022 Continua a leggere
Accessori e strumenti di navigazione Al litio, al piombo o BOS? La soluzione per l'immagazzinamento e la gestione dell’energia di bordo studiata dall’azienda tedesca di alta tecnologia BOS (Balance of Storage Systems): le batterie al litio... di Andrea Mancini il 29 Lug 2022 Continua a leggere
Accessori e strumenti di navigazione Aziende: IMET, radio remote control Dalle gru edili alle navi e agli yacht. Ovunque ci sia bisogno di un controllo remoto, Imet ha la sua soluzione. Ce lo spiega Paolo De Pellegrin, quality manager. "Questa volta a destare stupore fra chi stava mangiando un cacciucco, una pizza o un gelato in via Coppino è stato un Benetti da 40 metri (per 15 di altezza) che ha sfiorato i dehors dei locali e i balconi delle case. Non c’è pericolo, perché chi effettua queste manovre è un vero artista e riesce a far muovere bestioni di questo calibro senza far danno.” Così si leggeva nella cronaca viareggina della Nazione del 27 giugno scorso, che riferiva di un enorme rimorchio con a bordo un altrettanto enorme superyacht che attraversava le strade del centro di Viareggio. Ma l’articolo non specificava che “il vero artista” che muoveva il bestione con precisione millimetrica lo faceva azionando un radiocomando IMET. Perché dove c’è movimento c’è IMET, verrebbe da dire guardando la varietà di applicazioni dei radiocomandi prodotti dall’azienda friulana, per la precisione localizzata a Sacile in provincia di Pordenone. [button title="Vuoi leggere tutto? Abbonati!" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 28 Lug 2022 Continua a leggere
Project e design nautico Leen 50, mai così piccolo un trimarano cabinato Per definizione, i multiscafi sono molto efficienti dal punto di vista idrodinamico, consentendo buone velocità con potenze e consumi ridottissimi. Questo grazie agli scafi lunghi e stretti, molto affinati, che generano poca onda. Ma, evidentemente, questa caratteristica ne condiziona l’abitabilità. Come si fa, su una barca di 10 metri, a sfruttare e rendere un minimo abitabili scafi larghi 1,50 m nel punto di maggior larghezza? Questo è il motivo per cui è alquanto raro incontrare multiscafi cabinati di piccole dimensioni, diciamo sotto i 15 metri. [caption id="attachment_127655" align="aligncenter" width="1000"] Leen 50[/caption] Allo stesso tempo è anche vero che, negli ultimi anni, questo limite si sta pian piano riducendo, soprattutto grazie all’escamotage costituito dalle forme di scafo che si allargano ad arte sopra il piano di galleggiamento al fine di aumentare la volumetria interna senza compromettere più di tanto le caratteristiche idrodinamiche. [caption id="attachment_127656" align="aligncenter" width="1000"] Leen 50[/caption] Se quanto appena detto è vero per un catamarano, lo è ancor di più per un trimarano, dove il volume immerso (quello che sostiene il peso della barca, ovvero il dislocamento) viene ripartito su tre scafi che, a parità di lunghezza, saranno ancora più affinati, cioè più stretti. E così, solo pochi tra i lettori potranno dire di aver visto un trimarano cabinato, che peraltro resta la barca più costosa da costruire, indipendentemente dalle dimensioni. Questa categoria di barche comunque esiste, e pure di dimensioni relativamente contenute. A produrla è, per esempio, NEEL Trimarans Group, cantiere francese che ne è leader mondiale con i marchi NEEL Trimarans, per la vela, e LEEN Trimarans, per il motore. [caption id="attachment_127657" align="aligncenter" width="1000"] Leen 50[/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=127872" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Didattica La barca elettrica secondo Frauscher Pioniere dell’elettrico, il celebre cantiere austriaco stimola il mercato con proposte che guardano anche a un nuovo modo di concepire la vita di bordo. Ne parliamo con Mauro Feltrinelli, importatore per l’Italia e titolare di uno storico cantiere del Lago di Garda. Quando si parla di barche elettriche non si può non partire da Frauscher, il cantiere austriaco che in questo campo è stato davvero un precursore. Lo attesta un numero: 3000 barche elettriche che, prodotte a partire dagli anni ’90, navigano oggi nelle acque di tutta Europa. Barche innovative e classiche allo stesso tempo, nate per superare le mode passeggere e resistere nel tempo. Ma anche barche provocatorie e di rottura. Come l’ultimo arrivato, il TimeSquare20, il primo catamarano elettrico firmato Frauscher che, sin dal suo debutto nel settembre 2021, ha fatto parlare di sé sia per il design sia per la nuova esperienza di navigazione che propone. Parliamo di una barca slow sailing, una barca pensata per essere un comodo salotto che naviga spinto da due motori fuoribordo elettrici che consentono buone velocità di crociera nel più completo silenzio. [caption id="attachment_127687" align="aligncenter" width="800"] Il cantiere Frauscher[/caption] In ogni caso, si tratta sempre di barche basate su approfonditi studi mirati all’efficienza complessiva, sia quella idrodinamica della carena sia quella del propulsore, al fine di contenere i consumi e aumentare velocità e autonomia, veri punti deboli delle barche elettriche. Non solo. Si tratta pure di barche contraddistinte da un design ricercato, da materiali pregiati e rifiniture di lusso. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=127685" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Novità dai Cantieri Gerris Boats: tutta un’altra barca! La barca elettrica, per funzionare veramente, deve essere ripensata da cima a fondo. Sono tanti a promettere la Tesla del mare. Ma non basta mettere un motore elettrico e due batterie. GerrisBoats è una piattaforma di nuova generazione adatta a sviluppare una molteplicità di modelli e di utilizzi. [caption id="attachment_127735" align="aligncenter" width="600"] L’aliscafo ibrido con siluro sommerso HYSWAS al quale si sono ispirati gli ingegneri di GerrisBoats. Sotto, da sinistra, le quattro configurazioni operative: dislocante con siluro immerso; dislocante con siluro retratto, catamarano dislocante; foiling.[/caption] Dimenticate le barche così come le avete sempre immaginate, perché GerrisBoats è qualcosa che non si era mai visto. Qualcosa che prende spunto da altre imbarcazioni come i catamarani, i trimarani, gli aliscafi, gli SWATH e l“HYSWAS” (l’aliscafo con siluro di propulsione sommerso e hydrofoil), e ne fa una sintesi per creare un nuovo mezzo che vola sui foil ma non ha il problema della loro sporgenza, risolto con un’ingegnosa combinazione di soluzioni che vedremo dopo (siluro retrattile e scafi laterali mobili). Un mezzo ideale per la propulsione elettrica che trova posto nel siluro centrale immerso… e molto altro, per un mezzo che ripensa da zero il progetto della barca. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=127732" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 29 Giu 2022 Continua a leggere
Project e design nautico BeTriton, multifunzionalità estrema Non è una barca, direte voi, ma incarna lo spirito pioneristico e avventuroso degli albori della nautica. E comunque galleggia, e per questo ne parliamo. Si chiama BeTriton ed è uno strano oggetto multifunzionale con le ruote. Ma la multifunzionalità non è certo una novità. Ogni giorno che passa ci troviamo di fronte a oggetti che ampliano le proprie funzioni per le quali erano nati. Basti pensare al nostro smartphone: nato per telefonare, oggi questa funzione è solo una delle tante. Ma con BeTriton il concetto di multifunzionalità viene decisamente estremizzato, estendendolo a funzioni apparentemente inconciliabili, specie su un mezzo piccolo e poco costoso come una bicicletta, il punto di partenza di tutto. Un’idea geniale e rivoluzionaria che viene dalla lontana Lettonia. E non è un caso, visto che i nord-europei, si sa, sono maestri nel trovare le soluzioni più impensabili per vivere nella natura in modo più sostenibile. Ma stavolta Aigars Lauzis, l’ideatore di BeTriton, fondatore e oggi CEO della start-up Zeltini che ha progettato questo mezzo e ne sta avviando la produzione, si è davvero superato sfoderando un mezzo di trasporto che, senza voler essere blasfemi, possiamo definire “uno e trino”. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=126210" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Approdi e residenze Da WIP Architetti una proposta per il rilancio del turismo nautico Vecchi porti per grandi yacht Il problema della portualità da dedicare alle navi da diporto è, notoriamente, uno dei freni allo sviluppo dell’industria nautica italiana vista nel suo complesso. Il settore produttivo cantieristico italiano negli ultimi anni è stato protagonista di una crescita che, con 6 miliardi di euro (dati presentati a marzo, da Confindustria Nautica all’evento Road to Expo Dubai), lo ha portato a rappresentare oltre il 2{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} del prodotto lordo italiano. E stiamo parlando solo dell’industria nautica propriamente detta. Se poi pensiamo all’indotto che la barca genera in termini di turismo e servizi, la cifra può tranquillamente raddoppiare o triplicare, soprattutto tenendo conto del cosiddetto turismo di alta gamma legato alla nautica e agli yacht più grandi che spesso navigano nelle acque italiane ma non hanno porti e banchine in grado di accoglierli. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=1226263" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 31 Mag 2022 Continua a leggere
Project e design nautico Arc One, la piccola elettrica superpotente Si chiama ONE ed è un motoscafo di soli 24 piedi - poco più di 7 metri - full electric ad altissime prestazioni. Ma ONE è anche, come ci ricorda il nome stesso, l’inizio di una serie di barche elettriche a basso costo il cui sviluppo sarà finanziato proprio dalla sua vendita. Almeno questo è ciò che dicono in ARC, la start up con sede a Los Angeles fondata meno di un anno fa da alcuni ingegneri con un passato in SpaceX (per i pochi che non lo sapessero, l’azienda aerospaziale di Elon Musk) che hanno progettato e già realizzato il primo ARC ONE, già in acqua per i primi test in acqua a marzo scorso. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=124814" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 29 Apr 2022 Continua a leggere