Ritratto della portualità turistica italiana di Redazione Nautica il 21 Dic 2023 Analisi aggregata dei risultati dei Blue Marina Awards Oltre alla produzione nautica, l’Italia si distingue anche per la quantità e la varietà delle sue strutture portuali: secondo le stime più recenti, ben 537 tra porti turistici e approdi. Le unità da diporto nautico iscritte presso Uffici Marittimi e Uffici della Motorizzazione Civile sono in totale 84.633, di cui 42.590 al Nord Italia, 20.698 al centro e 21.345 al Sud e nelle isole. Complessivamente, l’offerta nazionale consiste in 156.465 posti barca, di cui il 46.1% nel Mezzogiorno e nelle isole. Nel 2021, gli Uffici Marittimi Periferici e gli Uffici della Motorizzazione Civile (UMC) hanno rilasciato quasi 71.000 patenti, considerando nuovi rilasci, rinnovi e sostituzioni. Questi dati riflettono l’interesse crescente per la nautica da diporto in Italia. In termini di dimensioni delle imbarcazioni, si contano 24.784 unità da diporto fino a 10 metri, 21.099 fino a 12, 19.636 fino a 1 e 3.520 fino a 24. A queste si aggiungono 172 unità che superano i 24 metri. Dai dati si delinea quindi lo scenario di un settore in crescita e di una domanda turistica solida e diversificata. Grazie alle specificità regionali dell’Italia, con le sue diverse coste e paesaggi, l’offerta nautica offre innumerevoli opportunità. In questo contesto, assume un ruolo fondamentale la qualità dei porti e degli approdi turistici, che devono essere in grado di soddisfare le aspettative dei clienti e di valorizzare il territorio circostante. Per questo motivo, come ormai ben sanno i nostri lettori, sono nati i Blue Marina Awards: un riconoscimento alle eccellenze della portualità turistica in Italia e uno stimolo al miglioramento e alla competitività del settore. Promossi da Assonautica Italiana e ASSONAT (Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici), con il patrocinio tra gli altri di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), si avvalgono del RINA come ente tecnico super partes per misurare lo stato dell’arte delle nostre strutture ricettivo-portuali. La rivista Nautica ne è media partner. I BMA si basano su una serie di criteri di valutazione, che riguardano aspetti come la gestione ambientale, la qualità dei servizi, la sicurezza delle infrastrutture, la promozione del territorio, l’innovazione tecnologica, la formazione del personale, la soddisfazione dei clienti. I porti e gli approdi che aderiscono all’iniziativa devono compilare un questionario online e inviare la documentazione richiesta. Successivamente, il RINA verifica le informazioni anche con sopralluoghi o richieste di maggiori informazioni e assegna un punteggio per ogni domanda oggetto di valutazione, secondo un criterio assolutamente oggettivo e identico per tutti. Se la struttura supera l’esame, le viene attribuito il riconoscimento che ha validità di un anno. Dall’analisi aggregata dei risultati si può osservare che, rispetto al tema della sostenibilità, i partecipanti presentano le seguenti caratteristiche: Raccolta differenziata: il 94% delle strutture ha strumenti di raccolta differenziata, dimostrando un forte impegno nelle pratiche di sostenibilità di base come il riciclo. Gestione acque reflue: il 67% delle strutture ha strumenti di gestione delle acque reflue. Riduzione plastica: l’82% delle strutture dispone di strumenti e adotta azioni atte all’abbattimento dell’uso della plastica. Aree adibite a verde: il 72% delle strutture dispone di aree più o meno grandi adibite a verde. Mobilità sostenibile: il 52% delle strutture adotta soluzioni di mobilità sostenibile al proprio interno. Pulizia acque da inquinanti: il 68% delle strutture adotta soluzioni per mantenere lo specchio acqueo sano e pulito. Houseboat: il 17% dei partecipanti possiede houseboat, utili a soddisfare un mercato di nicchia o a sviluppare modelli di business focalizzati sul turismo esperienziale. Per quanto riguarda invece il tema dell’innovazione, i partecipanti presentano le seguenti caratteristiche: Installazioni Fotovoltaiche: circa il 17% delle strutture ha installazioni fotovoltaiche, indicando un livello di adozione moderato di questa tecnologia. Pannelli Solari: i pannelli solari sono presenti in una percentuale leggermente superiore, con il 25% delle strutture che ne sono dotate, mostrando un utilizzo dell’energia solare leggermente più diffuso ma ancora limitato. Colonnine Elettriche: le colonnine di ricarica per veicoli elettrici sono presenti nel 25% dei casi, una cifra in linea con l’adozione dei pannelli solari, suggerendo un impegno crescente ma non ancora ampiamente diffuso per supportare la mobilità elettrica. Servizi di Cloud: il 36% delle strutture utilizza servizi cloud, il che evidenzia un’integrazione sostanziale dei servizi digitali nelle operazioni aziendali, potenzialmente migliorando l’efficienza e riducendo l’uso delle risorse. Questa analisi evidenzia un cammino ancora in corso verso l’innovazione e la sostenibilità, con considerevoli margini di miglioramento. Da un lato, si assiste a un crescente bisogno di sensibilizzare e indirizzare le strutture verso standard di eccellenza; dall’altro, le aziende che già operano in prima linea su questi fronti hanno l’opportunità, grazie ai BMA, di offrire il loro sostegno e la loro esperienza, contribuendo così a un’evoluzione positiva dell’intero settore. Ciò che risulta tangibile dall’analisi dei dati aggregati è l’importante percorso di crescita e qualificazione che la comunità dei porti turistici nazionali ha da tempo intrapreso, ad esempio in riferimento all’adozione di politiche, strumenti e azioni per la riduzione degli sprechi e dell’uso della plastica. Anche grazie ai BMA c’è una maggiore consapevolezza del ruolo rivestito dall’intera filiera della nautica da diporto nel valorizzare l’Italia come destinazione turistica. I margini di miglioramento riguardano pure i temi relativi all’accoglienza: in molte strutture c’è ancora una visione del porto come spazio meramente destinato ai diportisti e poca attenzione a servizi di valore aggiunto oggi necessari se si vuole fare turismo per una comunità di utenza più vasta e per meglio fungere da gateway per l’accesso verso la scoperta e la fruizione dei territori circostanti. Recentemente, il governo ha varato un nuovo “Piano del Mare”, iniziativa ambiziosa che mira a valorizzare e promuovere le risorse marine del Paese. Molte delle sue strategie e priorità trovano un perfetto allineamento con i principi dei Blue Marina Awards. A tale proposito, Walter Vassallo, loro ideatore, fondatore e coordinatore, dichiara: “L’iniziativa dei BMA rappresenta un modello di collaborazione a supporto del raggiungimento del Piano del Mare oltre agli SDG – i Sustainable Development Goals – delle Nazioni Unite e degli obiettivi della Commissione Europea in tema di blue economy, dimostrando l’importanza dell’unione e della focalizzazione sul bene comune”. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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