METS: un mondo di accessori esposti ad Amsterdam di Stefano Navarrini il 20 Dic 2024 Sommario METS: oltre 1600 espositori in 12 padiglioni per 134 nazioniE navigar m’è dolce…StabilizzatoriPoltrone di comandoTrasduttore del ventoAccessori per barca a velaStart-upSicurezza in primisL’arte dell’ancoraggioI musoniA tutto kilowatt Elettronica multitaskingVita di bordo METS: oltre 1600 espositori in 12 padiglioni per 134 nazioni Una sorta di area marina protetta, in quanto riservata agli operatori di settore, ma virtualmente aperta a chiunque sia interessato alla nautica e a tutto ciò che ne fa parte. Tutto ciò che il mondo marino può progettare e realizzare in termini di accessoristica è presente al METS Trade, in assoluto il più importante salone del settore, giunto quest’anno alla sua 36a edizione, come sempre nei padiglioni espositivi del RAI di Amsterdam che, dato il successo di questa edizione, hanno già deciso l’ampliamento di altri 10.000 mq per il prossimo anno. Un panorama di grande interesse anche se “B2B”, ovvero riservato agli operatori di settore, ma dove anche l’occhio del diportista può spaziare trovando centinaia di spunti validi per i propri interessi. Eccoci dunque a navigare in questo mare di accessori dove, prima di mollare gli ormeggi, ci piace fare alcune considerazioni. Da anni l’arte del navigare ha preso una sua precisa direzione che, sfruttando l’evoluzione tecnologica a 360°, è quella di rendere il mare sempre più amico, ovvero più facile, più comodo, più sicuro, però anche decisamente più passivo, tanto che qualcuno si è chiesto se quella del navigare può essere ancora considerata un’arte, e se quel Tabarly che di tanto in tanto amava entrare e ormeggiare in porto a vela, debba essere considerato una sorta di Neanderthal del mare. Sia quel che sia, oggi la domotica impera e l’elettronica è la sua profetessa, tanto più che con l’arrivo dell’intelligenza artificiale il campo è aperto a nuove e imprevedibili evoluzioni. E navigar m’è dolce… Uno dei principali problemi dello stare in barca è costituito dalla stabilità, non necessariamente legata al tormento del mal di mare, ma anche più semplicemente alla difficoltà di restare in piedi quando il mare non è proprio dell’umore giusto. Questo ha portato negli ultimi anni al grande sviluppo dei sistemi di stabilizzazione, di cui il METS ha offerto un ampio panorama. Stabilizzatori Zipwake PRO Series E Zipwake, ad esempio, azienda svedese leader nel campo degli interceptor, ha presentato la nuova gamma di controlli dinamici di stabilità Series E e Series S che, grazie a una maggior velocità di azione e a lame di maggior lunghezza, rispettivamente da 30mm e da 60mm, consentono condizioni di navigazione ottimali anche nelle accostate, con relativo comfort e risparmio di carburante. Il sistema è adatto per barche dai 20 ai 100 piedi e, essendo modulare, lascia all’armatore la possibilità di installare sullo specchio di poppa uno o più moduli della lunghezza e forma preferita. I nuovi Zipwake Pro sono in grado di funzionare tanto su carene plananti quanto su semidislocanti, possono lavorare in automatico o in manuale e dispongono di un display da 2,8” molto intuitivo che mostra tutti i dati utili per mantenere la stabilità della barca. Tuttavia, con l’integrazione di un modulo, i dati possono essere controllati anche da un MFD o da uno smartphone. Anche Lenco, nome noto nell’ambito dei correttori d’assetto e oggi gestito da Navico, ha presentato un nuovo sistema di stabilizzazione automatica, il Pro Control Auto. Grazie all’azione estremamente rapida degli attuatori che assistono i flap, la correzione d’assetto automatica – ma volendo anche manuale – è praticamente immediata ed è in grado di compensare automaticamente qualsiasi variazione dinamica della barca, incluso l’eventuale spostamento dell’equipaggio, migliorando il comfort di navigazione. Il sistema offre diverse impostazioni di sensibilità e governo per regolare le prestazioni in base alla propria imbarcazione. Poltrone di comando Besenzoni Poltrona Manta A prescindere dalla stabilità, chi governa barche di elevato prestigio e dimensione vuole stare comodo e sicuro, e a questo ha pensato Besenzoni studiando una nuova poltrona di comando chiamata Manta in omaggio alla sua forma sinuosa. Comoda, avvolgente, ergonomica, regalmente accessoriata, rivestita in pelle di pregio, ma soprattutto elegante, Manta è dotata di una base a movimento elettrico e di braccioli che possono incorporare alcuni comandi della barca. Realizzata in cinque diversi modelli, ovviamente personalizzabili e dotati di pannello di controllo, con il suo modello Comfort è stata inserita fra i finalisti del DAME Awards, premio internazionale assegnato in occasione del METS. Trasduttore del vento Raymarine Smart Wind Fra i finalisti di questi riconoscimenti figura anche lo Smart Wind della Raymarine, un trasduttore del vento che, grazie a un sensore di movimento 3D integrato che tiene conto del beccheggio e del rollio, unisce la semplicità amatoriale al livello professionale delle prestazioni. L’assoluta precisione di dati, come la velocità e la direzione del vento reale, del flusso d’aria sulle vele o della torsione e flessione dell’albero, risultano particolarmente utili in regata ma ovviamente non dispiacciono al diportista amante della crociera, soprattutto se integrati con i display Alpha Performance e i plotter cartografici Axiom, sempre di casa Raymarine. Leggero e di grande robustezza lo Smart Wind può essere installato su alberi fino a 30 m di altezza. Accessori per barca a vela Antal Spinner Rimanendo in ambito vela e tra i finalisti dei DAME Awards, la principale novità Antal è lo Spinner, un bozzello ad alto carico realizzato in due versioni: Compact 75 e High Efficiency 100, rispettivamente da 75 e 100 millimetri, con la stessa capacità di carico di 5 tonnellate. Leggero, apribile, con un movimento su cuscinetti a sfera che consente grande precisione di lavoro, Spinner ha una puleggia realizzata in alluminio dal pieno con guance stampate in 3D in plastica biologica e può essere utile sia in regata sia in crociera su varie tipologie di manovre. Sempre da Antal, anche un sistema di illuminazione notturna per i winch, realizzato con una stringa di led multipli con due intensità di luce. La stringa si inserisce a scatto nella scanalatura della manovella, e può essere liberata al volo per un uso alternativo. Più impegnativa la nuova linea di winch da regata della serie XT, di cui al momento sono disponibili i tagli da 66 e 84, uno in alluminio e uno a livello di prototipo in carbonio. Nel mare di altre attrezzature dedicate alla vela, un discorso un po’ particolare è quello proposto dalla LibertyKite, che ha portato su un più semplice piano diportistico la tecnica della navigazione con aquilone a flusso laminare che, a titolo di curiosità, viene a volte utilizzato anche da navi commerciali. Nel caso specifico, l’aquilone può essere lanciato da qualsiasi barca, quindi può essere considerato un sistema di propulsione silenzioso e non inquinante anche per le barche a motore, utile quindi anche come apparecchio di emergenza in caso di avarie. Disponibile in dimensioni da 10-20-40-80 mq è di facilissima installazione e può essere lanciato, recuperato e stivato con estrema facilità. Start-up Parlando di idee e di start-up, decisamente interessante è il Searebbel della spagnola I-Mas, un sistema per gestire la navigazione attraverso un volante plug&play da montare in meno di 20 minuti – dotato di un proprio motore elettrico, di batteria estraibile e studiato per adattarsi alla maggior parte delle imbarcazioni – e una app da installare sul proprio smartphone. Recepite le impostazioni dallo smartphone, il volante lavora esattamente come un autopilota e può essere istantaneamente disinserito in caso di bisogno. Entrerà in commercio all’inizio del 2025 con un prezzo di circa 2.850 euro Iva inclusa. Sicurezza in primis Navigare è bello, navigare sicuri è meglio. Leggero, compatto, di piccole dimensioni ma di estrema efficienza, il nuovo MOB2 (Man Over Board) prodotto della Ocean Signal è un dispositivo che, agganciabile a qualunque salvagente e ad attivazione automatica o manuale, è in grado di lanciare in DSC/AIS l’allarme di uomo in mare entro 15 secondi. È altrsì dotato di segnalatore a infrarossi e di una lampada stroboscopica per facilitare l’individuazione del naufrago. La lampada di soccorso ad alta potenza ResQFlare della ACR Electronics, oltre ad essere perfettamente impermeabile, integra tecnologie ottiche ed elettroniche che le consentono di lanciare un SOS in codice internazionale alternando luci led arancio e azzurro a un segnale a infrarossi con un angolo di 180 gradi. Safety drone Sempre nell’ottica dell’individuazione di uomo a mare, ma su un piano tecnologicamente ed economicamente assai più impegnativo, il Safety Drone della Veleria San Giorgio è un sistema di salvataggio totalmente Made in Italy composto appunto da un drone per la ricerca ad ampio raggio, sviluppato con il supporto di HDT e dell’Università di Pisa, e numerosi altri dispositivi di primaria utilità. Galleggiante e perciò in grado di operare direttamente dall’acqua, ha un raggio operativo fra i 3 e i 6 km, può entrare in azione in pochi minuti e operare anche in condizioni meteo avverse. Inoltre, grazie a una telecamera termica a raggi infrarossi, consente la localizzazione di un uomo a mare anche di notte, per altro senza richiedere necessariamente l’immediato arresto dell’imbarcazione con la quale è collegato. A bordo, il drone trasporta sia un giubbotto di salvataggio da 150 Newton sia un VHF impermeabile che possono essere calati tramite il verricello incorporato. Considerato che un incendio a bordo rappresenta una delle situazioni più temibili, il rilevatore di fumi Stand Alone Mini Smoke Detector della Sea-Fire – azienda leader nelle tecnologie antincendio in mare – è un dispositivo assolutamente consigliabile, anche sui piccoli natanti. Installabile con estrema facilità e talmente compatto da poter stare nel palmo di una mano, è alimentato da una batteria al litio di grande durata che gli permette di lanciare a lungo un segnale di allarme da 85 decibel. L’arte dell’ancoraggio Quick Olympic Dovendo parlare prevalentemente di novità, tralasciamo i vari sistemi di ormeggio guidato che sono stati presentati ai saloni autunnali, e parliamo di ancoraggio in rada, per altro sempre più necessario data la carenza di posti barca nei mesi estivi. Protagonista d’obbligo in questi casi è dunque l’ancora che, dopo qualche millennio di vita, è ancora in piena evoluzione. La serie Olympic della Quick, con taglie da 7 a 100 chilogrammi, si presenta con uno sfavillante acciaio inox 316 L perfettamente lucidato e, grazie a uno snodo appositamente disegnato, si pone sempre nella giusta posizione in fase di recupero, a salvaguardia dei musoni. Di queste ancore esiste anche la versione in acciaio non lucidato, sensibilmente più economica. Per una migliore gestione del calumo, Quick ha poi anche lanciato un contametri wireless con carica a induzione, con il quale è possibile gestire con sicurezza e comodità le operazioni di calo e recupero. Assai più elementare ed economico, il tradizionale sistema di verniciatura delle maglie, normalmente praticato con vernice piuttosto che con segnacatena di plastica, ha trovato una nuova versione grazie ad AnchoRight. Si tratta di marker disponibili in vari colori e misure, che stampati a iniezione in acetal possono essere fissati a vite e restare in sede per anni. Piccoli accessori, dunque, ma di sicura importanza pratica. I musoni Il dritto di prua verticale? Moda a parte, presentano anche qualche svantaggio, come quello dei possibili danni causati dall’ancora, soprattutto in fase di recupero e in presenza di un po’ d’onda. Ecco allora la soluzione del musone estensibile telescopico mosso da pistoni a gas presentata da Ultramarine, che porta il rullo dell’ancora a 50-60 centimetri di distanza dalla prua salvaguardandone l’integrità. Sempre da Ultramarine è stata presentata in prototipo una soluzione ancor più sofisticata, dotata di un innovativo sistema chiamato non a caso Catapult, che prevede la totale scomparsa dell’ancora nello scafo e la sua fuoriuscita tramite un motore elettrico. Osculati Mr Fantastic Musoni ad estensione anche per Osculati, che propone la serie Mr. Fantastic adatta ad ancore da 7 a 50 kg. Grazie a un sistema pneumatico, l’ancora viene fatta fuoriuscire a distanza di sicurezza e può venire poi recuperata dal verricello con la stessa tranquillità. Opac S.A.F.E. 5370 Un’altra tendenza in atto ormai da anni, è quella di rendere la parte poppiera della barca più sicura e razionale. Tra i protagonisti di questa ricerca tecnologica, Opacmare propone la sua prima passerella in alluminio telescopica che, dotata di un particolare profilo, può estendersi fino a ben 3,5 metri di lunghezza. Un primato anche per una nuova plancetta dedicata ai catamarani: realizzata in acciaio inox, grazie a un’accurata ingegnerizzazione riesce a pesare meno di un’analoga piattaforma in alluminio. Nuovi anche il sistema up&down S.A.F.E. 5370, consistente in una piattaforma mobile adatta anche a imbarcazioni con motori fuoribordo, e l’Evo Step, una scaletta a gradini per scendere in mare con facilità e sicurezza. A tutto kilowatt Nel panorama green che ha caratterizzato il METS 2024, i motori elettrici, presenti in tutte le tipologie e potenze e provenienti da ogni parte del globo, sono stati sicuramente protagonisti di spicco. Premesso che i principali player del mondo termico, alcuni dei quali comunque presenti, avevano già ampiamente esposto le loro novità nei precedenti saloni mediterranei, abbiamo visto nel mondo dell’elettrico una forte crescita delle potenze – un tempo limitate a una manciata di cavalli – e un’integrazione fra le varie tipologie di motore, pur essendo il fuoribordo la formula più diffusa. Dunque incominciamo dal Seabird 400X, se non altro per il suo originale ed elegante design ispirato a un’estrema purezza di linee, ma anche perché si tratta di un fuoribordoin grado di erogare ben 400 kW. Di poco inferiore la potenza erogata dai motori della svizzera E Falke, proposti nelle versioni fuoribordo, entrofuoribordo ed entrobordo sulla potenza base di 300 kW. Stessa potenza per lo Storm 300 della norvegese Evoy che propone pure l’Hurricane 400 da 400 kW, un propulsore entro o entrofuoribordo, in configurazione mono o bimotore. Yamaha Harmo 2.0 Anche nel campo delle piccole potenze si spazia comunque fra una varietà di forme. La nuova versione dell’Harmo 2.0 della Yamaha, dal design elegante e funzionale, può ora montare qualsiasi tipo di batteria a 48 Volt, può essere condotta con il solo joystick ed è perfettamente integrabile con il sistema HelmMaster EX di Yamaha. Nel mondo della cinese Parsun, che in Italia abbiamo conosciuto soprattutto per i suoi piccoli motori termici ma che nella sua gamma arriva fino ai 300 HP, l’elettrico si articola su tre modelli, il maggiore dei quali sviluppa 6kW, mentre un altro è destinato ad essere montato a prua da prua, un must per tutti i pescatori. Più potenti i nuovi fuoribordo della Serie X di ePropulsion, articolata in tre modelli da 12 a 40 kW, mentre su potenze più elevate troviamo la gamma della coreana Electrine che va dai 40 ai 180 kW con un design tradizionale ma gradevole per forma e cromatismo. Innovativo per il suo design orientato alla più alta funzionalità (il motore è in grado di ruotare di 90° e ha un ingombro decisamente ridotto), anche il RAD 40 dell’omonima casa inglese. Decisamente originale e orgogliosamente made in Italy, invece, il Revolve sviluppato dalla Mitek: un entrofuoribordo di potenza contenuta utilizzabile anche sui tender, la cui peculiare caratteristica è quella di poter ruotare sul proprio asse rientrando nella forma dello scafo e quindi senza la necessità di dover essere rimosso dopo l’utilizzo. A completare la propria gamma elettrica, la tedesca Molabo, oltre ai suoi fuoribordo Aries R50 da 50 kW, ha invece presentato in anteprima l’Aries i25, un entrobordo da 25 kW per barche dislocanti al limite dei 10 metri. Yanmar E Sail Drive Un’ultima nota per una soluzione innovativa presentata da Yanmar, che prevede una serie di pod per barche a vela da 28 a 36 piedi progettati per sostituire plug&play i vecchi motori Diesel. Un’operazione quindi di massima facilità per passare all’elettrico con una scelta di tre potenze: la nuova serie SDe è infatti disponibile nei modelli da 7, 10, e 15 kW. Bonomi ha presentato in prima assoluta un tender di 240 cm con carena in alluminio ironicamente chiamato Little Bastard, dotato di un motore elettrico intubato che rende quindi la carena priva di appendici e che può montare una copertura a pannelli solari per la ricarica delle 4 batterie plug&play di cui è dotato. Va infine notato che nel campo dei fuoribordo termici, tutt’altro che obsoleti, esiste la nicchia dei Diesel, tipologia alla quale nessuno dava un futuro, ma che ha invece un suo mercato che ne apprezza le caratteristiche. Due i principali brand in gioco: OXE con i suoi modelli da 150 a 300 HP, e Cox Powertrain (distribuita in Italia dalla Cartello) con i suoi Cox 300 e Cox 350 HP. Elettronica multitasking Come nel caso dei motori, anche il comparto dell’elettronica di base – quella per capirci a base di multifunzione, trasduttori, cartografia, radar, VHF e via discorrendo – ha riproposto molte delle novità già presentate a Cannes e a Genova, il che non toglie che stand come quelli di Garmin, Raymarine, Furuno, Navico e via dicendo siano stati un irresistibile polo d’attrazione. Di altro genere, dunque, le novità assolute. Amare Amare, ad esempio, ha presentato l’ASW Domotic, un gateway con interfaccia HTML 5 per visualizzare e controllare attraverso appositi sensori i vari dispositivi wireless della barca, il tutto visibile sul display di bordo a prescindere dalla marca, o anche su smartphone. Il sistema nasce per barche importanti, ma può essere installato su imbarcazioni medio piccole anche perché, oltre al vantaggio di aver eliminato i cavi, il sistema wireless consente di installare il sistema anche in fase di refit o comunque con la barca già in acqua. CMC Marine Stabilis Electra LR250 CMC ha presentato la più grande pinna stabilizzatrice elettrica al mondo, la LR250, dedicata con i suoi 7mq di superficie a yacht di grandi dimensioni. CMC TP75 Per la serie Dualis Electra, l’azienda italiana ha presentato anche un’elica di manovra, la TP75EA, che si distingue per compattezza e leggerezza, oltre alla potenza fornita dai nuovi motori elettrici ad alta efficienza. Seakeeper Ride Sempre nel campo della stabilizzazione, Seakeeper ha ampliato la sua gamma con il Ride che, installabile anche su piccoli natanti (come anche giroscopico Seakeeper 1), basa la sua azione su un software che registra fino a 1000 parametri, consentendo 100 regolazioni automatiche al secondo, eliminando il 70% di rollio e beccheggio in navigazione. Seakeeper Ride Altrettanto adatto a operare su barche di 7-8 metri, il Quick l’X2 della serie DC sembra destinato ad essere molto apprezzato dai pescatori. Nel campo dell’elettronica dedicata alla domotica, molto si gioca sul perfezionamento dei sistemi audio e video e sulla gestione degli impianti di bordo, ma molto anche sulla sicurezza. Videoworks Nel primo caso Videoworks ha presentato il GUI (Graphical User Interphase), una nuova interfaccia personalizzabile in grado di gestire con semplicità intuitiva sistemi di bordo secondari come illuminazione, audio, video e altro, integrandosi con l’interfaccia ETO che consente il perfetto monitoraggio delle varie funzioni. Sfruttando la tecnologia LIDAR Videoworks ha inoltre sviluppato un sistema di sicurezza che, tramite una rete di telecamere, permette di avere una copertura video su tutto il perimetro della barca rilevando potenziali intrusioni. Fusion Nell’ottica del comfort, infine, Garmin con la recente acquisizione di Lumishore ha arricchito la propria gamma di sistemi di illuminazione interna, mentre con Fusion ha esteso le sue proposte per l’entertainment audio. Fusion Fusion Vita di bordo Chi ama la crociera comoda ha inevitabilmente l’esigenza di una proporzionata disponibilità energetica. Se questa non è troppo elevata, il fotovoltaico rappresenta una delle soluzioni più economiche e funzionali, ma resta il problema, soprattutto sulle barche medio piccole, dell’installazione e della disponibilità di spazio. Enecom Per questo abbiamo trovato interessante la soluzione proposta da Enecom: pannelli leggeri, flessibili, impermeabili, antiruggine e perfettamente calpestabili, realizzati su una lastra di alluminio da 1,7 mm, o ancor più leggeri in fibra di carbonio e particolarmente adatti per bimini e hard top. La produzione, totalmente italiana, si basa su 12 modelli standard da 45W a 205 W con dimensioni da 50×50 a 65×107 cm, ma lascia comunque ampi spazi alla personalizzazione. Per la cronaca, i pannelli di Enecom hanno equipaggiato con piena soddisfazione la barca di Andrea Mura durante la Global Solo Challenge. Quando le esigenze energetiche si fanno più consistenti, cosa non difficile viste le attuali tendenze, occorre inevitabilmente passare a una fonte energetica più potente, ovvero un generatore. Coelmo Ecco che, restando nell’ambito del made in Italy, abbiamo notato il nuovo Coelmo DMV 20 che, sviluppato sulla base delle recenti tendenze che vogliono generatori sempre più piccoli, leggeri, facilmente installabili e a giri variabili per adeguarsi alle esigenze di carico del momento, ha la potenza di un 20 kW ma l’ingombro di un 13 kW. HEVOlution 80-37 Una soluzione innovativa in tema di generatori è anche quella proposta da AS Labruna con il suo HEVOlution 80-37, un generatore ibrido a giri variabili da 80kW che può essere alimentato ad HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), ovvero il biodiesel, in combinazione con una batteria integrata di grande capacità: una soluzione che consente di ridurre le emissioni nocive del 90%. Con questa configurazione il generatore può operare in modalità ibrida seriale per la propulsione elettrica, alimentare i servizi di bordo, oppure svolgere entrambi i compiti contemporaneamente con la sicurezza della massima qualità: il suo motore è un FNM da 110 HP e tutta la parte elettrica è Bosch. Disponendo di sufficiente energia a bordo si può risolvere anche il problema della disponibilità di acqua potabile, il che porta in primo piano i dissalatori che la moderna tecnologia ha messo a disposizione anche di barche medio piccole. Wiki Shenker È il caso del Wiki della Shenker, un dissalatore portatile che può essere contenuto in una comoda borsa e utilizzato collegandolo direttamente al mare con un apposito tubo di carico. Alimentato a 12-24 Volt, pesa 26 kg e produce 30 l/h, ideale quindi non solo per la crociera e il charter, ma anche per le lunghe regate quando risparmiare peso è un must. Shenker Wiki Oltre alle novità di spicco, il METS non ha mancato infine di incuriosire i suoi visitatori con tante proposte solo apparentemente secondarie. Come ad esempio il Decktent, un tendalino gonfiabile realizzato in robustissimo dacron, di facilissima installazione, disponibile in varie taglie e utilizzabile su ogni tipo di barca, a vela o a motore: si gonfia in 60-90 secondi utilizzando un normale gonfiatore per gommoni e può restare montato anche navigando entro un limite di 25 nodi. Interessante anche la doccetta Satur presentata da Osculati: grazie a un miscelatore integrato nel diffusore, richiede un solo foro nello scafo e può essere installata in orizzontale o in verticale, eventualmente sostenuta da un’asta telescopica in carbonio ad altezza regolabile. Quando invece le temperature invernali consigliano di coprirsi bene, può essere il caso di indossare un capo della nuova serie Dynamics Range prodotta da Henry Lloyd, nome mitico nel campo dell’abbigliamento nautico fin dal 1963. La sua principale caratteristica è costituita dal tessuto “stretch and flex” che, frutto di lunghe ricerche, garantisce robustezza, leggerezza e un elevatissimo grado di traspirabilità. In chiusura non vogliamo dimenticare i nostri amici a quattro zampe, ai quali la spagnola Imnasa ha dedicato una speciale scaletta gonfiabile di risalita. La Dogup è realizzata in robusto tessuto da 1100 Dtex, con una parte gonfiabile e una rampa a tre scalini che facilita la risalita del cane in piena autosufficienza. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!