Focus sul Bavaria C42 di Nico Caponetto il 29 Apr 2020 Scheda tecnica Lunghezza massima f.t. m 12,38 Lunghezza scafo m 11,98 Lunghezza al galleggiamento m 11,27 Larghezza massima m 4,29 Rapporto lunghezza/larghezza 2,8 Deriva standard m 2,10 Deriva corta m 1,70 Dislocamento Kg 9.678 Zavorra Kg 2.698 Tipo di armamento sloop Albero in alluminio con due ordini di crocette Boma in alluminio Vang rigido con paranco interno Bompresso fisso Sartiame spiroidale Verricelli 2 winch sui paramare 2 winch sulla tuga Superficie randa mq 53,8 Superficie fiocco autovirante mq 46,8 Superficie gennaker mq 140 Superficie Code 0 mq 85 Motorizzazione 40 HP Tipo di trasmissione S-Drive Capacità serbatoio carburante 210 litri Capacità serbatoio acqua 210 litri Portata omologata 10 persone Altre motorizzazioni 57 HP Progetto Cossutti Yacht Design Costruttore Bavaria Yachts – www.bavariayachts.com Importatore elenco dei dealer italiani disponibile sul sito del cantiere Categoria di progettazione CE A Prezzo base (Iva esclusa) 157.900 Euro La gallery Più volumi interni e maggiore stabilità di forma. Queste le carte giocate da Maurizio Cossutti nel progettare il nuovo 12 metri della gamma. Con una novità assoluta per il cantiere: lo spigolo di carena. Un Bavaria con lo spigolo non si era mai visto. Fino al gennaio di quest’anno, quando a Düsseldorf è stato presentato il nuovo C 42 disegnato dallo studio Cossutti Yacht Design. Che ci sia la firma del designer italiano non è certo una sorpresa, visto che si è occupato di sviluppare tutta la linea C del cantiere bavarese con il 45, il 50 e il 57 piedi. Sorprendenti invece, e per certi aspetti innovative, le scelte progettuali e le motivazioni che le hanno mosse e che lo stesso Maurizio Cossutti ci ha illustrato proprio a Düsseldorf, quando ci ha guidati durante la visita della barca: “Quando Bavaria ha deciso di sviluppare la gamma verso misure più contenute, sapevamo che saremmo andati a finire in una fascia di mercato dove tutti i principali cantieri come Jeanneau, Beneteau, Dufour, sono molto presenti e forti. Abbiamo quindi cercato strade nuove, soluzioni che ci permettessero di avere più volumi interni, come ci aveva chiesto il cantiere e che nello stesso tempo migliorassero prestazioni e stabilità”. Sono le linee della barca che abbiamo pututo osservare attentamente dall’esterno a dare corpo alle parole del progettista. L’introduzione dello spigolo si associa infatti a una prua piuttosto voluminosa con sezioni fini a livello del galleggiamento che si aprono salendo verso la coperta. Video originale del cantiere Un design particolare e sicuramente inedito per Bavaria che, infatti, ha deciso di attribuirgli un nome: “Bavaria V-Bug”. Lo spigolo diventa sempre più pronunciato verso poppa, generando un aumento della lunghezza al galleggiamento con barca sbandata, e il baglio massimo è stato arretrato. Nell’insieme più lunghezza e maggiore stabilità, anche grazie a una maggiore larghezza – che con i 4,29 metri supera di 30 centimetri il vecchio Bavaria 42 – e a un buon coefficiente di raddrizzamento fornito da una zavorra di 2.700 chilogrammi per un dislocamento di 9.600 chilogrammi. Forma e peso che permettono, secondo le analisi dello studio di progettazione, di spingere sulle dimensioni della superficie velica. Nel complesso si parla di oltre 100 metri quadrati di tela, 54 a carico della randa e 47 del fiocco autovirante di serie. Che possono aumentare se si decide per un fiocco classico al 105{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} di sovrapposizione. Il bompresso fisso, inoltre sopporta la pressione di un gennaker di 140 metri quadrati. La coperta parla un linguaggio molto semplice: piuttosto pulita, con ampi spazi liberi, tanto che a prua si può ricavare un prendisole grazie a una cuscineria fornita come optional, ottima circolazione sui passavanti e manovre ben raggiungibili dal timoniere anche se i winch non sono particolarmente vicini alle ruote. Sottocoperta il layout standard prevede tre cabine con un unico bagno comune a poppa. Un po’ poco per sei persone imbarcate. Esiste la possibilità di ricavare un secondo bagno nella cabina di prua rinunciando a un po’ di spazio. Altra opzione è la versione a due cabine, sacrificando la seconda di poppa a vantaggio di un enorme spazio per lo stivaggio. Le rifiniture e la qualità degli arredi confermano la linea assunta dal cantiere ormai da qualche anno: abbandonare la tremenda falegnameria che ha caratterizzato la produzione del primo decennio del 2000 e oltre, per essenze più che dignitose e rifiniture che collocano il prodotto nella fascia media del mercato. Non sarebbe però male qualche spigolo in meno. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!