Evo Yachts R6: l’atelier dei walkaround di Nautica Editrice il 18 Feb 2020 Sommario Evo Yachts R6: alta tecnologia e designEvo Yachts R6 e la piattaforma TransformerEvo Yachts R6 l’allestimento internoLa prova in mare dell’Evo Yachts R6 Evo Yachts R6: alta tecnologia e design Il Nuovo Evo Yachts R6 è un concentrato di altissima ingegnerizzazione, grande capacità di personalizzazione e una ridondanza davvero rara dei meccanismi più soggetti a usura. Il tutto contenuto in un design che mette d’accordo originalità ed ergonomia. Sono queste le principali caratteristiche della produzione di Evo Yachts, il cantiere che, nato nel 2014, ha saputo affermarsi rapidamente sui mercati internazionali. Meglio di ogni altra aggettivazione, sono tuttavia le parole del progettista Valerio Rivellini a definire puntualmente lo spirito con il quale ha concepito il modello che ha fatto da apripista alle due linee che attualmente formano l’offerta del cantiere partenopeo: “L’Evo R6 è una barca viva, nata per avere un contatto sempre diretto con l’acqua; è stata concepita come un insieme di spazi in movimento che si modificano intorno all’armatore al fine di adattarsi alle esigenze che variano nell’arco della stessa giornata”. Un’idea, questa della più ampia capacità di trasformazione, che si è tradotta in una sfida: riuscire a realizzare un prodotto di alto design – elegantemente minimalista – che nello stesso tempo fosse ingegnerizzato a tal punto da fare della piena funzionalità il suo principio assoluto. Un obiettivo che è stato raggiunto attraverso un lavoro certosino su ogni singolo particolare, che è stato pensato, disegnato e collocato all’interno di un sistema armonico capace di rendere fluida la costruzione ed estremamente semplici tutte le successive fasi di esercizio, di manutenzione e persino di riparazione. Si dirà che sono cose promesse da quasi tutti i costruttori: ebbene, è vero. Ma la prova che, nel caso di Evo Yachts, non si tratta di un semplice slogan, l’abbiamo ottenuta proprio uscendo in mare con l’Evo R6, accompagnati dal suo progettista che – vale la pena di sottolinearlo – racchiude in sé le due figure, non di rado contrastanti, del designer e dell’ingegnere navale. Non ultimo, Valerio Rivellini è anche un valente skipper di barche a vela. Evo Yachts R6 e la piattaforma Transformer Già nel salire a bordo di questo gradevole walkaround entriamo in contatto con il primo dei suoi ormai proverbiali automatismi: la piattaforma “transformer”, che può fungere da passerella per l’imbarco/sbarco, da scaletta balneare o da dispositivo di varo e alaggio del tender. Giunti nell’ampio pozzetto, è poi la volta delle impavesate reclinabili che, aperte verso l’esterno, ne aumentano la superficie del 40 per cento. Abituati a considerare un po’ tutti i congegni come possibile fonte di problemi, scopriamo con piacere che in questo caso si tratta di meccanismi senza sensori, con fine-corsa meccanici, dotati di sistemi di sicurezza ridondanti, fino a consentire la piena funzionalità anche in modo manuale, in totale assenza di energia elettrica. Altro elemento assolutamente apprezzabile, la libertà di movimento: la fluidità con la quale è possibile attraversare la beach lounge, con al centro il prendisole a isola che nasconde al suo interno un tender da 2,85 metri, l’area living con la comoda zona pranzo e, a proravia della console, l’altra zona relax composta da un prendisole e due divani. Evo Yachts R6 l’allestimento interno Ma, a proposito dell’allestimento, va ricordato che una caratteristica fondamentale di Evo Yachts è costituita dall’elevata capacità di personalizzazione. Perciò, l’R6 della nostra prova rappresenta sostanzialmente un unicum non solo in esterno ma anche sotto coperta. Vi si accede attraverso una raffinata scaletta di acciaio e plexiglass che, illuminata a mo’ di fibra ottica, conduce a un comodo quadrato con dinette e cucina a vista. La cabina armatoriale è esattamente a mezzanave, con il letto matrimoniale per madiere; la Vip è a prua, con letto matrimoniale centrale. Entrambe sono dotate di servizi con doccia. Esiste pure una versione con tre cabine, laddove si realizza uno scambio di ruoli: la Vip diventa armatoriale, restando identica nell’allestimento; a mezzanave sono ricavati due alloggi con letti gemelli, che condividono una toilette, oppure, in alternativa, due matrimoniali che, tuttavia, comportano la rinuncia alla piccola cabina marinaio con accesso dal pozzetto. La prova in mare dell’Evo Yachts R6 In navigazione alle velocità di crociera indicate da Rivellini come ideali – tra i 22 e i 26 nodi – la carena scivola sull’acqua con ottima fluidità, passando sull’onda con dolcezza e mantenendo una perfetta stabilità tanto sul dritto quanto in accostata. Ed è così che alla fine del nostro test, alle tre caratteristiche fondamentali che avevamo individuato per descrivere le barche di Evo Yacths – ingegnerizzazione, personalizzazione, ridondanza dei congegni – abbiamo potuto aggiungerne una quarta: un elevato e piacevolissimo livello di comfort. Leggi la prova completa dell’Evo Yacht R6 pubblicata su Nautica di Gennaio 2020 Per maggiori informazioni visita il sito del Cantiere: Evo Yachts Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
Tuxedo Yachting House: Condividi la tua visione, forgia il tuo futuro di Redazione Nautica il 18 Dic 2024