NUOVO OTAM 100 HT PRESENTATO A CANNES di Nautica Editrice il 20 Set 2017 – Il nuovo 30 metri del cantiere italiano, firmato da Umberto Tagliavini, spicca per l’estrema attenzione alla privacy – Uno speciale sistema di apertura delle porte consente di creare un’unica grande area vivibile tra pozzetto e main deck – Sul lower deck l’armatore ha a disposizione oltre 60 metri quadri calpestabili per creare il proprio layout ideale – Il carattere sportivo proprio di ogni OTAM è evidenziato dalla proposta di montare due propulsori MTU da 2600 cavalli OTAM – con oltre 60 anni di esperienza nel powerboating – presenta il suo nuovo OTAM 100 HT, uno yacht che nasce dalla volontà del cantiere italiano di ampliare la propria gamma fino a una dimensione mai raggiunta fino a oggi, senza per questo mai perdere il DNA OTAM: essenzialità, sportività e un design iconico, riconoscibile fino dal primo sguardo. Al centro del progetto, opera di Umberto Tagliavini, spiccano l’ottimizzazione assoluta degli spazi e un’attenzione estrema alla privacy, con la creazione di percorsi dedicati all’equipaggio, pensati proprio per garantire la minima interazione con gli ospiti. L’alto tasso di personalizzazione, caratteristica del brand OTAM, si riflette anche su questo 30 metri. Nella prima configurazione sviluppata dal cantiere italiano, troviamo un pozzetto talmente ampio da ospitare, oltre al classico grande prendisole poppiero – posizionato sopra il garage del tender (che può raggiungere i 4,20 metri di lunghezza) – anche due divani laterali, oltre a una zona dining per 8-10 persone. La presenza dell’hardtop assicura al tavolo da pranzo e ai due divani laterali un riparo costante dal vento e dal sole diretto, mentre per riparare il prendisole è stato pensato un bimini integrato nella sovrastruttura. Al fine di creare una grande area vivibile capace di “integrare” il pozzetto e il main saloon, OTAM ha optato per una soluzione particolare: una delle due porte di accesso al ponte principale è scorrevole, mentre l’altra si abbassa e si annega tra le paratie che dividono la sala macchina dalla zona equipaggio. In questo modo gli ospiti in pozzetto potranno interagire senza ostacoli con quelli presenti nella sezione poppiera del main saloon. Qui, tra le molte soluzioni pensate dal cantiere, l’armatore potrà optare per esempio tra una zona cinema o un’area bar. Proseguendo verso prua – a proposito, il main deck occupa una superficie calpestabile di ben 37 metri quadri – a dritta viene proposto un day toilet per gli ospiti, mentre intorno al grande tavolo da pranzo trovano posto a sedere ben dieci persone. A prua il cantiere – insieme ad Umberto Tagliavini – ha previsto una terza area dining, anch’essa per 8-10 persone, e un ampio prendisole. Entrambi possono essere goduti dagli ospiti anche nelle ore più calde grazie alla possibilità di avere un bimini customizzabile. Sempre nell’ottica della massima personalizzazione possibile, l’armatore potrà optare per la classica unicità delle linee OTAM o, perché no, addirittura optare per un helipad touch&go. Sottocoperta, il lower deck occupa una superficie calpestabile di ben 80 metri quadri, dove l’area dedicata all’armatore e ai suoi ospiti è totalmente separata da quella per l’equipaggio. Più precisamente, il committente ha a disposizione ben 60 metri quadri per realizzare il suo layout ideale. Nella proposta concepita da OTAM, l’armatore può godere di un’enorme suite a centro barca che sfrutta l’intero baglio (6,63 metri), assicurando così 20 metri quadri utilizzabili, con un bagno privato dotato di una grande doccia separata. Questo layout prevede poi a prua una cabina VIP di ben 14 metri quadri e due ulteriori cabine doppie, tutte con il proprio bagno privato. L’equipaggio accede alla propria area tramite una scala dedicata, ad ulteriore garanzia della massima privacy: qui trova, disposti su ben 24 metri quadri, la cucina, una spaziosa dinette e due cabine doppie con bagno privato. Il massimo dell’efficienza e della sicurezza nella gestione della parte tecnica è garantito tra le altre cose dall’accesso diretto che l’equipaggio ha direttamente dai propri alloggi alla sala macchine. Il carattere sportivo proprio di ogni OTAM è poi evidenziato dalla proposta di montare due propulsori MTU da 2600 cavalli ciascuno, accoppiati a trasmissioni Arneson. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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