Le attrezzature: il mulinello

Ma la cosa veramente essenziale in fatto di mulinelli è che l’attrezzo sia costruito con materiali e tecniche di primissimo ordine, tali cioè da far sì che, all’abboccata del pesce, la lenza, vincendo subito la forza di inerzia, parta immediatamente allorché è raggiunto il libbraggio impostato; e che, in seguito, la resistenza sia prontamente e dolcemente regolabile a seconda della trazione esercitata dal nostro antagonista pinnuto. Ogni mulinello, dal più piccolo al più grande, è fornito di un avvisatore acustico, la ben nota “cicala”, che va attivato solo per adempiere al suo compito specifico: segnalarci l’aggancio del pesce. In ogni altra fase, compresa quella inerente al recupero, l’avvisatore dovrà essere disinserito, pena il verificarsi del suo definitivo mutismo.
Le potenze dei mulinelli sono espresse con una numerazione seguita dallo 0: 2,5/0; 4/0; 6/0; 9/0; 12/0; 14/0. Naturalmente la capienza del mulinello varia in rapporto alle dimensioni sempre correlate alla potenza; ad esempio: 500 yard di filo da 30 libbre per il 4/0; 675 yard di filo da 50 libbre per il 9/0; 800 yard di filo da 80 libbre per il 12/0.
Un particolare non trascurabile è rappresentato dal rapporto di recupero ossia dal numero di giri del tamburo corrispondente ad ogni singolo giro della manovella. Il rapporto generalmente migliore è quello da 1 a 3, ma con prede di grandissima stazza, tale rapporto può richiedere troppa fatica da parte dell’angler nella fase di pompaggio; per ovviare a questo impasse potremo adoperare modelli con rapporti minori (es. da 1 a 2, da 1 a 1,5) ovvero, meglio ancora, a doppio rapporto ossia dotati di un cambio come le automobili. E’ infine da ricordare che l’effetto leva sarà tanto più favorevole quanto maggiore sarà la quantità di lenza immagazzinata nel mulinello.