Biologia Marina per subacquei: Echinodermi e crinoidi di Nautica Editrice il 17 Lug 2016 Le stelle pentagonali. Il vero punto di passaggio tra polipo e esseri più organizzati, sono i Crinoidi. Questi animali – che ci introducono negli Echinodermi – presentano ancora lo schema dell’Idra: un peduncolo e dei bracci attorno a un orifizio. Note da sempre sono le Comatule, esseri ad arborescenza raggiata, somiglianti a soffici soffioni talora posati sul fondo, talora nuotanti con rapidi e morbidi movimenti delle 6 braccia che ricordano quelle eleganti delle danzatrici. Ma non si pensava che questi esseri erranti potessero anche avere una vita immobile, fissata a un substrato. D’altra parte si conoscevano fossili di esseri strani, i “gigli di mare”, o Crinoidi (da “crinon”, giglio in greco) che, potendo raggiungere la lunghezza di più metri, formavano nel Secondario vere foreste. Ma nel 1755 il francese Guettard scopre il primo Crinoide vivente. E’ una cosa strabiliante! Esseri di un lontano passato che vivono ancora! Poi nel 1837 l’inglese W. Thomson vede piccoli Crinoidi liberare la loro corona ramificata e diventare Comatule. Altra sorpresa: le Comatule sono immobili nella loro vita giovanile! La storia presenta un perfetto parallelismo con la scoperta che le Meduse non sono sempre mobili e nuotanti. Così, poiché la Comatula è assai affine, con le sue 5 braccia, alle Stelle di mare, ci si può domandare se le Stelle non sono anch’esse delle colonie in cui lo stadio immobile è divenuto inutile allo sviluppo. Orbene lo studio delle larve ci dà la prova che l’individuo primario di una Stella è un individuo addetto alla nutrizione di una colonia che proliferando genera in un secondo tempo cinque individui con funzioni tattili. A questo punto dobbiamo concludere che solo lo studio dello sviluppo larvale può illuminare la reale, intima natura degli esseri viventi. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!