Il crepuscolo, civile ed astronomico di Nautica Editrice il 14 Lug 2016 IL CREPUSCOLO Tutti avranno avuto l’opportunità di osservare che la luce solare è visibile da prima che il sole sorga e permane dopo che lo stesso è tramontato. I momenti di debole illuminazione che precedono il sorgere e seguono il tramonto prendono rispettivamente il nome di «crepuscolo mattinale» e «crepuscolo serale». In astronomia i crepuscoli vengono ulteriormente suddivisi in «crepuscolo civile», «crepuscolo astronomico» e «crepuscolo nautico». Le prime due definizioni riguardano intervalli di tempo intercorrenti tra il momento del tramonto e, nel caso di crepuscolo serale, quello in cui il sole raggiunge un determinato valore angolare al di sotto dell’orizzonte: -6 gradi per il crepuscolo civile -18 gradi per il crepuscolo astronomico. Il «crepuscolo nautico» invece non tiene conto dell’istante del tramonto ma individua l’intervallo di tempo in cui il sole transita tra i -6 gradi ed i -12 gradi al di sotto dell’orizzonte. Si tratta quindi più propriamente di un «intervallo crepuscolare». La conoscenza degli istanti di inizio e fine dei crepuscoli nautici mattinale e serale riveste importanza fondamentale per il navigante che ha necessità di determinare la propria posizione impiegando le tecniche della navigazione astronomica. Solo durante i crepuscoli infatti la luce solare non è ancora sufficiente per oscurare le stelle, ma lo è già per distinguere la linea dell’orizzonte. Solo vedendo l’orizzonte e le stelle è possibile misurarne l’altezza e dare inizio con questo dato al calcolo che porterà alla determinazione del punto nave. Anche la luminosità della luna piena consente talvolta di vedere con sufficiente chiarezza l’orizzonte e quindi di misurare l’altezza degli astri, ma si tratta di casi sporadici su cui il navigante esperto sa di non poter fare pieno affidamento. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!