Bellezza primordiale

Ripide scogliere, scroscianti cascate, lussureggianti foreste  e meravigliose spiagge caratterizzano otto isole vulcaniche.

In particolare Oahu, con la moderna capitale Honolulu,  e la selvaggia Hawaii Island – detta anche Big Island –  dove i crateri ancora eruttano lava incandescente.

Situate nel cuore del Pacifico Centra­le a circa 2150 miglia sia dalla costa americana (California) sia da Tahiti, le Isole Hawaii sono le terre emerse più isola­te del pianeta. L’arcipelago è composto da otto isole maggiori: Hawaii, la più grande, detta anche Big island, Maui, Oahu, Kauai, Molokai, Lanai, Niihau e Kahoolawe (disabi­tata), più una decina di piccoli atolli e oltre un centinaio di isolotti che si allungano da Nord a Sud per 1300 miglia.

Un’incantevole collana generata dall’attività di alcuni “punti caldi” – zone nel mantello terrestre da cui scaturiscono pennacchi di magma che risal­gono verso la superficie – che hanno dato vita in milioni di anni a una grande catena montuosa sottomarina di cui le Hawaii rap­presentano le cime emerse.

Hawaii
Isola di Oahu, Honolulu, la famosa spiaggia di Waikiki.

Un po’ di storia

Dopo un primo sbarco di coloni polinesiani tra il 300 e 600 d.C., giunsero alle Hawaii in­torno all’anno 1000 i navigatori tahitiani por­tandovi la loro cultura, la loro lingua e la loro religione. La terra venne divisa in ahupua, aree che andavano dalla cresta dei monti alla costa spesso seguendo corsi d’acqua in modo da garantire terreni da coltivare e accesso al mare per pescare a ognuno. Le risorse naturali erano utilizzate con rispetto (aloha) per essere in perfetto equilibrio con tutte le cose della vita.

Poi arrivarono gli europei. Il primo a metter­vi piede fu il capitano James Cook nel 1778 e mal gliene incolse. Nell’isola di Big Island fu infatti inizialmente scambiato per l’incar­nazione del Dio Lono (dio della fertilità) e omaggiato, ma poi venne ucciso nel corso di una scaramuccia tra i nativi hawaiani e l’equipaggio che li aveva accusati del furto di una barca.

Da allora, mentre le isole ve­nivano unite nel Regno delle Hawaii dal so­vrano Kamehameha I (1758 – 1819), presero il via gli scambi commerciali con il resto del mondo.

Vi arrivarono i missionari prote­stanti dal New England (che convertirono la popolazione), esploratori, affaristi americani ed europei, balenieri inglesi e coltivatori di canna da zucchero e di ananas, i quali – bi­sognosi di manodopera per le loro sempre più prospere piantagioni –, attirarono mi­gliaia di migranti da Cina, Filippine, Giap­pone e Portogallo con la conseguenza che gradualmente i nativi hawaiani divennero una minoranza nelle loro stesse isole (oggi sono solo il 10 per cento della popolazione).

Nel 1887 un gruppo di latifondisti americani impose inoltre la cosiddetta Costituzione della Baionetta – che permetteva di votare solo a chi era titolare di proprietà o aveva un reddito annuo superiore a 600 dollari eliminando così i nativi dalla vita politica – e rovesciò la monarchia hawaiana. Gli Stati Uniti non appoggiarono inizialmente il colpo di stato ma poi rendendosi conto dell’im­portanza strategica dell’arcipelago dal punto di vista economico, politico e militare ne ra­tificarono l’annessione nel 1898.

Nel 1959, infine, le Hawaii – che giocarono un ruolo decisivo nell’ingresso degli Usa nel­la Seconda guerra Mondiale dopo l’attacco aereo giapponese a sorpresa alla base na­vale di Pearl Harbour il 7 dicembre 1941 –, divennero il cinquantesimo stato federato dell’Unione (Aloha State).

Hawaii
Surf al largo della spiaggia di Waikiki con sullo sfondo il centro di Honolulu e il Diamond Head Crater – © HTA / Tor Johnson

Oahu, hub delle Hawaii

Anche se solo terza per dimensioni, Oahu, è l’isola principale dell’arcipelago, la più popo­lata e trafficata.

Qui si trova la caotica capita­le Honolulu (la Baia Riparata) un concentrato di moderni grattacieli, quartieri pittoreschi, hotel di lusso, ristoranti gourmet e negozi esclusivi allineati sulla spiaggia più famosa delle Hawaii, Waikiki, una lingua di morbida sabbia bianca che si allunga fino al promon­torio di Diamond Head, un alto e scosceso cratere vulcanico ormai spento da cui go­dersi la miglior vista sulla città e sulla baia popolata di surfisti a caccia di onde.

Non mancano in loco monumenti da visitare tra un tuffo e l’altro.

Come il sontuoso Iolani Pa­lace – residenza ufficiale degli ultimi due mo­narchi del Regno hawaiano, re Kalakaua, che lo fece costruire nel 1882 in stile vittoriano, e la regina Liliuokalani – e il Pearl Harbour National Memorial che comprende sia l’USS Arizona Memorial (accessibile solo in barca) costruito a cavallo dei resti della corazzata che giace in pochi metri di acqua – ultima dimora di oltre 900 marinai e marines –, sia la USS Missouri a bordo della quale venne firmata la resa formale del Giappone impe­riale nella baia di Tokio il 2 settembre 1945.

Lasciata la metropoli di Honolulu ci si lascia affascinare dall’incontaminato resto dell’isola. A Sud, si staglia Koko Head, un antico cra­tere alto quasi 200 metri dalle verdi pendici dolcemente scanalate accanto alla tondeg­giante Hanaumab, una riserva naturale che custodisce una candida spiaggia e una intat­ta barriera corallina piena di pesci.

Pearl Harbour
Pearl Harbour, USS Arizona Memorial & Battleship Missouri

Winward Coast

Oltrepas­sato Makakuu Point, sovrastato da un faro, si passa sulla verdeggiante Winward Coast, la costa orientale, caratterizzata da profon­de valli, cascate e svettanti scogliere – dette Pali – che proteggono baie meravigliose per praticare snorkeling e surf orlate da spiagge deserte una più bella dell’altra, a partire da quelle di Waimanalo, Lanikai e Kailua – lam­bita da acque sempre calme –, fino alla luna­ta Kahana, incastonata tra i monti Koolau, e alla piccola Malaekahana da cui con la bassa marea si può raggiungere la solitaria Goat Island dove nidificano gli uccelli marini.

Con Turtle bay – frequentata dalle tartaru­ghe verdi hawaiane (honu) e situata accanto a Kahuhu Point, il punto più a Nord di Oahu –, inizia la ruggente North Shore, sette miglia di spiagge che ospitano in inverno le princi­pali competizioni di surf del mondo.

Waimea bay – con Sunset beach e Ehukai beach, su cui frange il tube del celebre e pericoloso spot Banzai Pipeline – offre il meglio del Big wave surfing, da ammirare però da riva se non si è surfisti esperti dato che le onde qui possono facilmente superare i 10 metri.

Decisamente più tranquilla è la Leeward Coast, che inizia dal “sacro” Kaena Point, la punta Ovest di Oahu, da dove si dice le ani­me degli antichi hawaiani saltassero da que­sto mondo per unirsi ai loro antenati.

Sovra­stato dai monti Waianae, soleggiato e arido, vanta paesaggi rurali e splendide spiagge tra cui Makana beach, ottima per praticare il big wave surfing in inverno e le immersioni su­bacquee in estate, un’altra tappa imperdibile prima di tornare nella vicina Honolulu per raggiungere – in barca o in aereo – Big Island situata 230 miglia a Sud Est.

Hawaii
Honolulu, Magic Island Lagoon e sullo sfondo Diamond Head – © Hawaii Tourism Authority

The Big Island

Il periplo dell’isola inizia da Kailua-Kona, la principale località turistica di Big Island con resort, ristoranti, negozi e caffè all’aperto.

Si affaccia su una baia azzurra da cui verso Nord si allunga la soleggiata Kohala Coast, una frastagliata distesa di scure rocce lavi­che punteggiata da soffici spiagge di sabbia zuccherina orlate da palme, come Mauna Kea beach e Hapuna beach, la più grande dell’isola, mentre a Kiholobay si affondano i piedi nella sabbia nero pece e nelle Puaku Tide Pools si sta a mollo in piscine di lava che si formano con la bassa marea.

Nella baia di Kawaihae, che ospita una vi­vace cittadina e uno dei tre porti dell’iso­la (gli altri due si trovano a Kailua-Kona e Hilo), si può fare surf e visitare il maesto­so Puukohola Heaiu del 1791, uno dei più

grandi templi in pietra delle Hawaii, voluto dal Re Kamehameha I per adempiere alla profezia – realizzatasi nel 1810 – che lo ve­deva unificare tutte le Hawaii sotto un unico regno se lo avesse fatto costruire.

Doppiato Opolu Point, estremità Nord dell’isola, prende l’avvio l’umido e piovoso versante orientale con la Hamakua Coast che si allunga ai piedi dei vulcani spenti di Kohala e di Mauna Kea (4207 metri) – il più alto e antico dell’isola – tra lussureggianti foreste pluviali, scroscianti cascate e bucoli­che vallate verdi.

Hawaii
Kualoa Ranch Private Nature Reserve di 4000 acri che protegge la foresta pluviale, ampie vallate, un pescoso laghetto di 800 anni e la spiaggia di Secret Island Hokulea – © HTA / Ben Ono

La costa non offre approdi accessibili fino al porto di Hilo, la cittadina più grande dell’isola dove trovare antichi negozi, gallerie d’arte con opere di artisti hawaiani e oasi come il Liliuokalani Garden, un autentico giardino giapponese con pon­ticelli, stagni per i pesci e pagode.

Hilo è anche la base di partenza per affa­scinanti escursioni nei paraggi. Si possono visitare le cascate Rainbow Falls – in cui si impigliano gli arcobaleni –, le famose Akaka Falls, che precipitano da 135 metri in una ri­pida gola, e lo spettacolare Hawaii Volcano­es National Park con deserti di lava e crateri fumanti.

Hawaii
Isola di Oahu, il Koko Crater – © HTA /Vincent Lim

Un paesaggio lunare generato dai due vulcani ancora attivi dell’isola, il gigante­sco Mauna Loa (4268 m), quieto dal 1984, e il Kilauea, la cui lava bollente dal 1983 non smette di riversarsi sfrigolando nell’oceano dalle scogliere meridionali. La costa torna ospitale sul versante Ovest a partire dalla North Kona Coast, lungo cui si concentra­no calme baie di acqua turchese dove fare snorkeling, immersioni e vela.

Hawaii
Hawaii Island, Lava Flow from Puuoo©IHVB Mahesh Thapa

Tra le più belle ci sono Honaunau bay, con una stupenda barriera corallina e sentieri di roccia lavica, e l’ampia Kealakekua bay, con accanto il Puuhonua o Honaunau National Historical Park, un importante sito cerimo­niale hawaiano un tempo unico luogo di ri­fugio e di redenzione per chi aveva infranto il Kapu, la legge sacra che regolava la pesca, la semina e altre risorse.

Tornando verso Kailua-Kona, infine, vale in­fine la pena di fermarsi in una delle tante “farm” a conduzione familiare dove si coltiva il rinomato caffè “Kona” – tutt’oggi raccolto a mano – per gustarsi una tazzina della pre­libata bevanda.

Waimalo, Ohau, Hawaii
© HTA / Tor Johnson

Notizie utili

HAWAII, OAHU E BIG ISLAND

COME ARRIVARE

Dall’Italia ci vogliono circa 24 ore di volo per raggiunge­re le Hawaii e almeno uno scalo negli USA o in Canada. L’aeroporto principale è l’Honolulu International Airport (HNL) a Oahu, da cui partono i volii per le altre isole dell’arcipelago.

Hawaii
Island of Hawaii_Underwater Kona©IHVB sland of Hawaii Visitors Bureau IHVB Kawika Singson

Info generali

Paese: Repubblica delle Hawaii. Formalità d’ingresso: È richiesto il passaporto la cui validità deve essere di al­meno sei mesi oltre il periodo di permanenza nelle isole. Il nuovo Visa Waiver Program consente ai cittadini ita­liani di visitare le isole Hawaii per un periodo massimo di 90 giorni senza il visto statunitense, presentando il solo passaporto valido (http://travel.state.gov/visa). Fuso orario: Le lancette dell’orologio vanno spostate 10 ore indietro rispetto all’Italia. Lingua: Le ufficiali sono due: inglese e hawaiano. Valuta: Dollaro USA.

CLIMA

Il clima è tropicale con temperature miti. La stagione più calda e asciutta va da giugno a ottobre, mentre la più fresca da dicembre a marzo. Gli alisei portano piogge nei versanti esposti a Nord Est, mentre quelli sottoven­to restano asciutti e soleggiati. La stagione degli uragani va da giugno a novembre.

CHARTER

Honolulu Sailing Company (www.honsail.com – Base nautica: The Kevalo Yacht Harbour, 1025 Ala Moana Blvd B1, Ho­nolulu, HI). Eccellente compagia di charter con 50 anni di esperienza. Offre una moderna di flotta di barche a vela e catamarani da 43 a 50 piedi per crociere ad Oahu e nelle altre isole delel Hawaii.

Hawaii Sailing Adventures (www.hawaiisailingadventu­res.com) offre una flotta di catamarani e barche a vela da 39 a 70 piedi disponibili per crociere da mezza gior­nata a più settimane. I charter, della compagnia sono disponibili per crociere a Oahu e a richiesta nelle altre isole delle Hawaii.

PORTI E MARINA

A Oahu: Ala Wai Boat Harbour (www.alawaihar­bour.com).Situato sul canale Ala Wai tra Waikiki e Honolulu è il più grande porto per piccole imbar­cazioni delle Hawaii con ormeggi per imbarcazioni fino a 85 piedi di lunghezza. Ospita il Waikiki Yacht Club e l’Hawaii Yacht Club.

Ko Olina Marina (92-100 Waipahe Place, Kapolei, Hawaii 96707; www.koolinamarina.com). Porto turistico full service con 342 posti barca. Disposto sulla costa sottovento di Oahu è uno dei migliori delle Hawaii. È dotato di pontili galleggianti accanto al Ko’o­lina, resort di lusso sull’oceao, ristoranti e uno splen­dido campo da golf.

Ad Hawaii Island: Honokohau Harbour (www.ho­nohokohauharbour.com). Situato tra l’aeroporto di Kona e la città di Kailua-Kona con 262 ormeggi e la più nutrita flotta charter di barche per la pesca sportiva;

INFO TURISTICHE

Hawaii Tourism Authority (HTA)

www.gohawaii.com