Il Ministro del Turismo Daniela Santanchè ha partecipato al convegno “Il cambio di paradigma per la nautica da diporto”, organizzato da Afina al Nauticsud. L’evento ha affrontato le principali necessità del comparto nautico, evidenziando il potenziale economico del Sud Italia e l’importanza di una maggiore collaborazione tra pubblico e privato.

Turismo nautico e infrastrutture: il ruolo della collaborazione pubblico-privato

Durante il suo intervento, il Ministro Santanchè ha sottolineato la necessità di una strategia condivisa tra governo e istituzioni locali per superare i ritardi accumulati nel settore:

“Da soli si va veloci, ma insieme si va lontano. Il turismo nautico è un settore strategico e il Mezzogiorno ha un ruolo chiave nella crescita della piccola nautica. Per questo è essenziale sviluppare nuovi porti per la nautica da diporto e valorizzare il mare come risorsa economica. Il Governo Meloni ha istituito il Ministero del Mare proprio per favorire questa sinergia tra pubblico e privato.”

Posti barca insufficienti: un’emergenza per il settore

Il Presidente di Afina, Gennaro Amato, ha evidenziato una criticità fondamentale: la carenza di posti barca rispetto alla domanda.

“In Campania ci sono oltre 52.000 imbarcazioni, ma solo 16.000 posti barca disponibili. Se questa situazione non viene risolta, rischiamo di mettere in crisi l’intero comparto, con la perdita di migliaia di posti di lavoro.”

Anche il Capo di Dipartimento del Ministero della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, ha ribadito l’importanza di una maggiore sensibilità verso il settore nautico:

“Per troppo tempo la marittimità è stata sottovalutata. Ora, con il Piano del Mare, possiamo finalmente adottare misure concrete per il turismo nautico e la cantieristica.”

Il Piano Regolatore e le ZES: le soluzioni per sbloccare il settore

L’unica notizia positiva è arrivata da Andrea Annunziata, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale, che ha confermato l’attivazione del Piano Regolatore entro pochi mesi, dopo 80 anni di attesa. Tuttavia, Annunziata ha sottolineato la necessità di un intervento governativo per semplificare le procedure delle Soprintendenze, spesso ritenute un ostacolo alla realizzazione di infrastrutture per la nautica.

Un’altra proposta concreta è arrivata da Eugenio Filetto, partner di PwC, che ha individuato nelle Zone Economiche Speciali (ZES) un’opportunità per ridurre la burocrazia e velocizzare gli investimenti:

“Il piano ZES considera la nautica strategica per il Mezzogiorno, inserendola tra le prime cinque industrie in Italia. Sfruttare queste agevolazioni consentirebbe di accelerare la costruzione di nuove infrastrutture per il diporto.”

L’impatto sul mercato internazionale e la necessità di investimenti

Secondo Massimo Luise, amministratore di Luise Group Spa, l’assenza di una sinergia tra istituzioni e imprenditori ha rallentato lo sviluppo del settore rispetto ai competitor del Mediterraneo:

“Senza una collaborazione istituzionale, i nostri imprenditori restano svantaggiati sul mercato internazionale. È necessario sbloccare i progetti bloccati da anni per rilanciare il settore.”

Infine, il consigliere regionale Massimiliano Manfredi ha proposto il Project Financing, utilizzando fondi europei FERS e la normativa sulla finanza di progetto per coinvolgere capitali privati nella realizzazione di nuove infrastrutture per la nautica da diporto.

Conclusione

Il convegno ha messo in evidenza le sfide e le opportunità per il turismo nautico in Italia, con particolare attenzione al Sud e alla Campania. La collaborazione tra governo, istituzioni locali e operatori del settore appare fondamentale per risolvere la carenza di infrastrutture e valorizzare la nautica da diporto come motore economico del Paese.