500 Offshore, voglia di auto! di Andrea Mancini il 26 Giu 2024 Se il mese scorso abbiamo parlato del motoryacht LY680 di Lexus, imbarcazione con la quale un grande produttore di automobili (Toyota) approccia il mondo dello yachting con un mezzo che vuole essere e vuole sembrare una barca da qualunque angolazione la si guardi, questo mese vi mostriamo, invece, una barca che vuole sembrare un’auto a tutti i costi, pur rimanendo una barca. Ci riesce? Sommario Che strana!Le caratteristicheI coloriL’ideatore Che strana! Stiamo parlando di 500 Off-Shore, una strana barca che ha le forme di una Fiat 500. Per la precisione una Fiat 500 cabriolet con tanto di parabrezza e volante di guida, specchietti retrovisori, frontale con i fari e posteriore con i gruppi ottici e persino di ruote … quelle sono però finte. Qual è la necessità di avere una barca che sembra un’auto? Chi è che apprezza una barca del genere? Si potrebbe pensare che questa auto-barca sia rivolta a quegli utenti “terrestri” che, quando vanno in mare, cercano – consciamente o inconsciamente – oggetti e stilemi familiari, come le linee della propria auto. Ma gli altri? Non è che i vecchi lupi di mare penseranno a questa auto-barca come a una cafonata da “terrestri”? Per non correre il rischio di cadere in questi facili stereotipi, andiamo ad analizzare con occhio critico, e anche dal punto di vista tecnico, questa 500 Off-Shore, così da avere tutti gli elementi per farci una nostra idea il più possibile oggettiva. Le caratteristiche Iniziamo con il dire che non si tratta di un mezzo anfibio, come si potrebbe pensare, ma di una vera e propria barca planante, lunga 4,70 metri, motorizzata fuoribordo, che può ospitare fino a 5 persone. La carena è quella di un trimarano ad ala di gabbiano, forma che ha fatto la fortuna del noto produttore americano Boston Whaler. Una carena che assicura grande stabilità e ottime performance con piccole potenze ma che ha il difetto di essere poco marina in caso di onda formata. Non a caso viene utilizzata su unità di 4-5 metri, proprio come la nostra 500 Off-Shore. Ne consegue che, come per i Boston Whaler, la 500 Off-Shore si comporterà molto bene in acque calme, meno bene su mare formato. Ma, su una barchetta di nemmeno 5 metri si tratta di un limite relativo. La motorizzazione è affidata a un fuoribordo che può arrivare a superare i 100 HP, per velocità di oltre 35 nodi. Tutto sommato troppo, visto che pure con un fuoribordo di “soli” 40 HP, quindi senza patente, si ottengono delle prestazioni di tutto rispetto: parliamo di una velocità di planata già a 11-12 nodi, una velocità di crociera a 18 ed una velocità massima che sfiora i 28 nodi. Gli allestimenti sono tutti molto curati, con un mix di richiami automobilistici e soluzioni nautiche. Quindi, da una parte sedili anteriori in perfetto stile automobilistico; dall’altra un pagliolato tipicamente nautico in teak. O, ancora, da una parte una postazione di guida al 100% automobilistica, con volante, cruscotto completo di tachimetro, blocco centrale dove è posizionato il cambio…ops la manetta; dall’altra la scaletta per la discesa a mare e la doccia esterna. I colori Il tutto inserito in un armonico abbinamento cromatico che distingue le varie versioni dedicate a dei luoghi simbolo del nostro belpaese, da Capri a Sorrento, da Portofino alla “terrestre” Roma. Il tutto per evocare delle suggestioni che emozionino chi sale a bordo di 500 Off-Shore, che sia il cliente di un grande hotel che lo utilizza per piccoli trasferimenti o l’utente di un noleggio di una qualche località alla moda. Oppure il proprietario di un grande yacht che lo utilizza come tender. Si, perché una barca del genere, ricercata e anche relativamente cara, visto che parliamo di un costo compreso tra i 40.000 ed i 60.000 euro (al netto di IVA e motore), è pensata soprattutto per un uso esclusivo oppure come richiamo turistico nelle località più glamour. L’ideatore Concludiamo con due parole sull’artefice di questa auto-barca, il 25enne napoletano Antonio Pietro Maria Galasso che, dopo aver ottenuto il via libera dai vertici di Stellantis per la riproduzione “marinizzata” della Fiat 500 e aver messo su un cantiere vicino Napoli, battezzato proprio Car Off-Shore, da oltre un anno ha iniziato a produrre queste auto-barca che abbiamo già visto esposte ai recenti saloni nautici dove non sono passate di certo inosservate. Un progetto ambizioso, mirato a produrre 500 unità e ad esportarle anche all’estero, Stati Uniti compresi. Un progetto che prevede un ulteriore sviluppo con la realizzazione di una versione con idrogetto e di un’altra elettrica a emissioni zero. Per maggiori informazioni: https://www.caroff-shore.eu/ Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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