Navi nella storia: i navicelli, velieri del marmo di Giovanni Panella il 31 Lug 2023 Una tipologia di unità da lavoro – di durissimo lavoro – strettamente legata alla Toscana. Velieri dall’originale tipo di armamento, capaci di raggiungere la Sicilia, con il loro prezioso e pesante carico, in 3-4 giorni. In manovra a Genova I navicelli toscani, velieri specializzati nel trasporto dei marmi estratti dalle cave delle Apuane, si distinguono tra le imbarcazioni tirreniche per l’originalità della loro attrezzatura velica. Portavano due alberi: quello di trinchetto, che era collocato quasi a prua e inclinato in avanti, era attrezzato con una vela di forma trapezoidale, inferita con canestrelli. Questa inconsueta “vela di straglio”, tesa tra gli alberi di trinchetto e di maestra, veniva ammainata mollando le due drizze e lasciando scorrere velocemente verso il basso i canestrelli. In alto, sopra questa vela, se ne fissava un’altra di forma triangolare, murata a prua sull’albero di trinchetto e a poppa quasi in testa all’alberetto. L'originale albero di trinchetto, inclinato verso prua Il trinchetto, infine, era armato con un fiocco, che era murato a prua sull’apposita asta di fiocco. L’albero di maestra portava una vela di corno di notevole superficie, ovvero un’aurica senza boma e una controranda. Un tratto caratteristico dello scafo era dato dall’altezza dell’opera morta, un particolare che... Scarica Nautica Digital Questo articolo è disponibile solo per gli abbonati. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!