Azimut Magellano 66 di Daniele Carnevali il 30 Ago 2022 Scheda tecnica La Gallery Cresce la famiglia “low emission yacht” di Azimut che, con l’arrivo di questo nuovo modello, conta ben 12 modelli sui 24 dell’intera flotta. Nel 2009, quando Azimut Yachts introdusse sul mercato la nuova collezione Magellano, fece piuttosto scalpore. Il cantiere, infatti, fino a quel momento era perlopiù conosciuto per i suoi scafi plananti, sia che si trattasse dei suoi sportivi open sia che si trattasse dei più eleganti flybridge, mentre con la nuova linea di prodotto si affacciava nel segmento dei crossover a lungo raggio. Trattandosi di Azimut Yachts, anche l’approccio a questo nuovo corso progettuale fu all’insegna dell’innovazione, con l’introduzione della nuova carena Dual Mode – disegnata dal reparto ricerca e sviluppo del cantiere con lo studio P.L.A.N.A. di Pierluigi Ausonio – in grado di navigare in piena efficienza sia in dislocamento sia in planata. Fu proprio questo ampio range di utilizzo, che adattava gli yacht alle esigenze delle navigazioni a lungo raggio ma anche alle fugaci uscite del week end, a decretare il successo della collezione in un segmento di mercato praticamente creato da Azimut Yachts. Stavolta, l’ottimizzazione idrodinamica permette di ridurre fino al 20{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} i consumi e le emissioni di CO2 nel range di velocità dai 15 ai 22 nodi rispetto ai normali scafi “hard chine”. In termini di design, lo yacht rimane fedele agli stilemi dell’intera collezione, affidandosi a un’estetica consolidata priva di contaminazioni modaiole. Anche nei layout il Magellano 66 rimane coerente con il suo spirito crossover long range, offrendo ambienti mirati a offrire un elevato livello di comfort anche durante le navigazioni più lunghe. Esternamente troviamo una zona dining in pozzetto che può essere utilizzata anche come grande area relax ombreggiata, mentre per i momenti conviviali da trascorrere lontani da occhi indiscreti troviamo una lounge prodiera con un comodo divano a “U”. Il fly è ampio e accogliente: il suo layout prevede una zona pranzo che verso prua si trasforma in un grande prendisole, una timoneria e uno spazio poppiero dove poter allestire dei lettini prendisole. Come optional si può richiedere un “american bar”, mentre la presenza di un hard top con apertura centrale garantisce protezione dal sole e dalle intemperie. Internamente, il ponte principale ha una distribuzione convenzionale con salone, zona pranzo, locale cucina e timoneria. Nella versione open space questi spazi sono tutti comunicanti, mentre nel layout Navetta, cucina e timoneria sono separati per garantire maggiore privacy all’armatore e ai suoi ospiti. La zona notte si sviluppa sottocoperta e propone una suite armatoriale a tutto baglio a centro barca, ovviamente completa di toilette “en suite”, più una Vip prodiera e una terza cabina ospiti con letti singoli. Una quarta cabina è a disposizione per configurazioni personalizzate e può essere usata come zona notte con cuccette sovrapposte, come area funzionale, come cambusa o come ripostiglio per le attrezzature. Le finiture sono personalizzabili. Grazie alla motorizzazione MAN i6 da 1.700 HP, il Magellano 66 raggiunge una velocità massima dichiarata di 23 nodi, che scendono a 19 in crociera. Laddove è richiesta una grande autonomia, la carena Dual Mode permette di navigare agevolmente a velocità ancora più ridotte guadagnando in termini di consumi. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!