Patenti nautiche, dal 14 maggio scattano i nuovi quiz: “Preoccupazione per mancanza esperti velisti” di Ufficio stampa esterno il 30 Mar 2022 Riunione al Porto turistico di Pescara organizzata dalla Confarca (confederazione italiana che rappresenta le scuole nautiche) per discutere dell’assenza delle figure degli esperti velisti della città abruzzese a causa del lungo stop ai corsi di abilitazione. All’incontro ha partecipato il segretario nazionale della sezione nautica della Confarca, Adolfo D’Angelo, il responsabile regionale della confederazione nazionale delle scuole nautiche, Pasquale Di Blasio, e il comandante di fregata Saverio Capezzera, in rappresentanza della direzione marittima di Pescara, insieme all’ingegnere Antonio Olivieri della Motorizzazione Civile di Pescara. L’entrata in vigore a partire dal 14 maggio dei nuovi quiz per la patente nautica e i chiarimenti su quanto previsto dal nuovo decreto per quanto concerne le uscite obbligatorie in mare e le modalità d’esame, sono stati alcuni dei punti discussi durante la riunione con gli imprenditori pescaresi. Ma a tenere banco, è il futuro delle scuole nautiche e delle preoccupazioni relative alla mancanza di esperti velisti a causa della mancanza dei corsi di abilitazione. “Sono cinque anni che non vengono più organizzati corsi per la formazione di esperti velisti – ha ribadito D’Angelo – Una figura necessaria che proviene dagli enti formatori e la cui abilitazione è ancora ferma. Questi esperti, va ricordato, possono partecipare alle commissioni d’esame indipendentemente se titolari di scuola nautica oppure no, pertanto è necessario che riprendano gli esami di abilitazione affinché non si paralizzi tutta la filiera delle patenti nautiche”. Grandi assenti alla riunione di Pescara i rappresentanti dei Centri d’Istruzione della Nautica (CIN), nonostante l’invito da parte della confederazione delle scuole nautiche. “Di sicuro è stata un’occasione di confronto mancata – ha sottolineato D’Angelo – Era auspicabile confrontarsi sulla problematica delle uscite in mare certificate e trovare un eventuale accordo per permettere agli associati dei CIN di poter conseguire l’esame pratico”. Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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