Tortino di melanzane con bufala di Nautica Editrice il 1 Mar 2021 Vai al sommario della rivista Antipasto – 8 persone – media difficoltà Ricetta della nostra lettrice Paola Paladina Ingredienti: 3 melanzane con la buccia nera 300 g di mozzarella di bufala 150 di pane ramezzino 150 g di panna fresca 16 foglie di basilico sale pepe bianco parmigiano reggiano olio di arachide. Per la salsa al pomodoro: 2 barattoli di pomodoro San Marzano 1 cipollotto, 1 spicchio d’aglio 20 foglie di basilico, 1 peperoncino sale. Procedimento: tagliare le melanzane a fettine sottili e friggerle in abbondante olio di arachide a 180 gradi. Tamponarle bene con carta assorbente. Disporle a raggera negli 8 stampini, circa 5 fette in ciascuno stampino. Strizzare la mozzarella di bufala e frullarla nel mixer con il pane tramezzino e la panna. Aggiungere le 16 foglioline di basilico sminuzzate, aggiungere una spolverata di pepe bianco e aggiustare di sale. Inserire una cucchiaiata di composto al centro degli stampini e richiudere con i lembi delle melanzane. Infornare a 190 gradi per 10 minuti. Friggere le foglie più grandi di basilico in olio di arachide bollente. Per la salsa: in un pentolino soffriggere leggermente la cipolla tagliata a listarelle e l’aglio tagliato a metà, aggiungere quindi il pomodoro, aggiustare di sale e far cuocere a fuoco basso per 20/30min. Impiattare mettendo il fagottino al centro, poi una cucchiaiata di sugo, una spolverata di parmigiano e infine una fogliolina di basilico. La melanzana sempre e ovunque! Di qualsiasi forrma e colore sia (la maggioranza è viola dovuta alla presenza di antociani antiossidanti), ha la peculiarità di essere facilmente coltivabile a una temperatura mite e quindi facilmente reperibile nel Mediterraneo dove è maggiormente diffusa. è la melanzana, ortaggio che appartiene alla famiglia delle Solanaceae e che è originaria dell’India, dove cresceva spontanea già più di 4.000 anni fa. Il gusto dolce della varietà tonda fiorentina o quello più piccante della verietà lunga napoletana le conferiscono grande “mutevolezza” in cucina: dall’uso nei primi a quello nei secondi sia di carne sia di pesce o semplicemente come verdura grigliata, panata, trifolata ecc. L’importante è che non venga consumata cruda, poichè, oltre ad avere un gusto non proprio gradevole, contiene la solanina, che è una sostanza tossica. Prima di cucinarla, per toglierle il retrogusto leggermente amaro, deve essere spurgata tagliandola a fette che vanno ricoperte con sale grosso per almeno due ore. I LIBRI DI CAMBUSA Questo articolo ti è piaciuto? Condividilo!
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