Curva dei contagi in risalita, cantieri in ritirata, padiglioni che passavano da 8 a 3. Questo lo scenario alla vigilia del Salone Nautico di Bologna. Quanto bastava per arrendersi. Invece la scommessa è rimasta in piedi ed è stata vinta. Il successo di una manifestazione fieristica è decretato dai numeri: affluenza di pubblico e vendite. Nel caso della prima edizione del Salone Nautico di Bologna, svoltosi dal 17 al 25 ottobre, quello che riguarda le presenze è, se non eclatante, decisamente soddisfacente, mentre quello che riferisce del volume d’affari è addirittura sorprendente. Un risultato, insomma, che inquadrato nel periodo storico in cui si è determinato, consente di annoverare il salone bolognese fra i pochi successi fieristici del 2020. Ma ancora prima dei numeri – 22.000 le presenze registrate e oltre 150 le unità vendute in 9 giorni di esposizione – quello che nell’era dei social consente senza dubbio di mettere un bel “like” su questa manifestazione è il fatto stesso di essere stata confermata e portata al traguardo. Un piccolo passo indietro è utile a motivare questa affermazione.

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